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sabato 16 gennaio 2010

mercoledì 13 gennaio 2010

Ciminna

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
Ciminna è nel versante settentrionale della Sicilia, fra 37″ 53′ di latitudine nord e 1° 6′ di longitudine est dal meridiano di Roma, il suo territorio è compreso fra 37° 50′ e 37° 55′ di latitudine nord e 1° 3′ e 1° 10′ di longitudine est dal meridiano di Roma. Confina: a settentrione coi territori di Villafrati, Baucina e Ventimiglia e parte del territorio di Caccamo, ad oriente con quest’ultimo, a mezzogiorno col territorio di Vicari e ad occidente con quello di Mezzojuso. La sua forma è quasi circolare, con una sporgenza nella parte settentrionale. Essa si presenta un poco depressa da nord a sud, e perciò la sua massima lunghezza è da est ad ovest e misura m. 10500, mentre quella da nord a sud è m. 9800. Ciminna in media è alta sul livello del mare circa m. 500 ed è posta sul declivio meridionale d’un colle, chiamato S. Anania ed in pronunzia locale Santalania, il cui punto più alto è m. 566. La parte più antica del paese è quella verso oriente e la più recente quella del lato opposto.


STORIA
La sua fondazione risale al periodo punico-greco, gli abitanti sono circa 4000, la superfice è 5600 ettari, l’altitudine è 450m s.l.m. in zona collinare, il punto più alto del suo territorio è 825m s.l.m.
Volendo cercare l’origine della parola «Ciminna», sembra che essa sia proveniente dalla lingua araba, dove si trova l’aggettivo soemîn. che significa « pingue, grasso » parlandosi di terreno e nel femminile scemîna(t), che dal popolo si pronunzia scemîna. Questo significato della voce araba troverebbe la sua spiegazione nella fertilità del suolo.
Durante il Medioevo la citta’ conobbe la celebrità’ della cronaca visto che ospito’ Matteo Scaflani, capo della fazione catalana e nemico di Manfredi Chiaramonte. Nella prima meta’ del 1600 la citta’ fu elevata al grado di ducato feudale posseduto da varie famiglie nobili come i Ventimiglia ed i Griffeo dei Princìpi di Partanna. È patria di numerosi artisti e di eminenti uomini di cultura quali Paolo e Vincenzo Amato, Vincenzo la Barbera, Pasquale Sarullo, Vito Graziano e Filippo Meli. Nel 1962 il regista Luchino Visconti girò a Ciminna alcune scene del film “II Gattopardo”, affascinato dalla bellezza del paesaggio e dalla sua splendida chiesa Madre, dove si trovano anche stucchi di Scipione Li Volsi (1622).
Sono da visitare:
Il Museo Civico “F. Meli” – raccolta etnografica ed arti figurative Sec.: XVII:
La Chiesa di San Giovanni (Sec. XVII) con il miracoloso Crocifisso (Sec. XVI);
La biblioteca pubblica che conserva i resti della “Biblioteca Capucinorum” (Sec: XVI) e circa 600 volumi sul Risorgimento Italiano.
Molto suggestivo l’itirenario ecologico – geologico – speleologico e panoramico delle zone “Serre” e “Pizzo”.
La Chiesa Madre cittadina e’ intitolata a Santa Maria Maddalena. Essa fu edificata nel Medioevo, ma nel 1500 conobbe una radicale riedificazione e ricostruzione. Anche successivamente la Chiesa fu in parte rimodellata e gli esempi dell’originaria costruzione sono il rosone gotico presente nella facciata ed il cinquecentesco campanile. Il suo interno barocco e’ suddiviso in tre navate ed arricchito dalla presenza dì varie opere d’arte, a partire dalle seicentesche statue in stucco realizzate dai Li Volsi, il coro ligneo intagliato, la seicentesca stauta raffigurante la Vergine e la settecentesca statua lignea raffigurante S. Andrea.
La Chiesa dedicata a San Francesco va ricordata perche’ conserva parte di un polittico marmoreo di scuola gaginesca, una statua raffigurante la Madonna col Bambino ed un cinquecentesco Crocifisso realizzato sfruttando la cartapesta.
La seicentesca Chiesa dedicata a San Giovanni Battista per estensione e’ seconda solo a quella Madre. Essa si fa notare, inoltre, per le opere d’arte che raccoglie, a partire dal trittico cinquecentesco con la Madonna dell’Udienza.
Tra le Chiese minori cittadine citiamo quella dedicata a Santa Lucia e quella intitolata a S. Domenico da ricordare perche’ custodisce due opere di Antonello Gagini, la cinquecentesca statua dedicata alla Madonna ed un ciborio.