« Ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C’è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla. »
Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Palermo, 3 settembre 1982 la Mafia uccideva il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo.
Condannati all'ergastolo come mandanti i vertici di Cosa Nostra nelle persone di Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci.
Oggi per ricordare questo grande uomo vi proponiamo il monologo finale tratto dal film "Cento giorni a Palermo"; monologo in cui il cantastorie Mimmo Cuticchio esprime il suo grido di dolore e di speranza raccontando l'omicidio di via Isidoro Carini.
1 commento:
e dagli con le ipocrite commemorazioni, rimembranze + o - ombrose...ma non vi sembra il momento di finirla? Non vi pare sia giunto il momento di dire basta con queste false fiaccolate, con queste stupide gare a chi "partecipa" con + dolore, a chi parla, o meglio ciarla di legalità e si riempie la bocca di menate... Mi vogliono finalmente spiegare questi duri e puri delle commemorazioni ufficiali, come due guappi di borgata, i fratelli che facevano gli spavaldi con le loro mercedes e bmw, mentre squagliavano da bruti poveri bambini innocenti, abbiano potuto sistemare quel po po di tritolo, provare un telecomando, svolgere insomma un'azione degna degli elementi + preparati del Mossad. Vi risulta che i fratellini abbiano conseguito una laurea al MIT, o che quel bifolco del corleonese abbia frequentato il politecnico di Torino. Devono finalmente dirla la verità, da chi sono stati imbeccati, chi hanno favorito e servito, non basta + vedere i volti di questi dannati miei compaesani, voglio vedere le facce di chi si ostina a intorbidire le acque già di per se malsane, mettendo in mezzo ora presidenti della repubblica, ora agende trafugate, pentimenti su pentimenti. Ci parlino con chiarezza, dopo un secolo e mezzo di oppressione nordista, dopo aver frantumato l'immagine della nostra terra, perchè mai un gruppo di miserabili straccioni ed accattoni siciliani abbiano tratto interesse dalle morti di Mattei, dalla chiesa, falcone e borsellino, dalle distruzioni irrimediabili di beni culturali, dalla morter di giornalisti, anche all'estero ed in zone di guerra. siamo stanchi delle lacrime di coccodrillo dei soloni presenti ai teatrini- commemorazioni, delle bugie dei pentiti, dei magistrati politicizzati e di tutta questa immondizia retorica che ci prende per il culo.
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