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lunedì 23 maggio 2011

Giovanni Falcone: Un Uomo, Un Grande Eroe

di Agorà Ciminna
Agorà Ciminna vuole mantenere vivo il ricordo di un grande uomo riportando alcune delle sue più celebri frasi.
"La mafia non è affatto invincinbile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni".
Giovanni Falcone


"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa.
Altrimenti non è più coraggio, è incoscienza"!
Giovanni Falcone


 "Avete chiuso 5 bocche ma ne avete aperto 50 milioni".
Giovanni Falcone


"Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere."
Giovanni Falcone


"La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione."
Giovanni Falcone

7 commenti:

Davide D'Alessandro ha detto...

oggi siamo quì a ricordare la morte di Falcone, lui come altre centinaia di uomini sono stati uccisi per aver sperato in una Sicilia senza quel sporco sistema quale è la mafia e ahimè oggi la mafia è ancora viva nella nostra terra; oggi a migliaia di uomini sento dire "le tue idee continuano a camminare sulle nostre gambe" io vorrei vedere il muro dell'omertà abbattuto, vorrei sentir dire a queste migliaia di uomini: " ti ricordi quando c'era la mafia? Che brutta cosa per fortuna ce ne siamo liberati", quando sentiremo queste parole, potremmo ricordare con fierezza uomini come Falcone, perchè in quel momento la loro morte non è stata vana...

Anonimo ha detto...

STORM
Il 13 Maggio 2010,sulle pagine di cos'è che non và,ho scritto di una brillante iniziativa x ricordare Giovanni Falcone,a cui vi rimando.Dopo un anno non ho riscontrato nulla,assenza totale.Con rammarico mi vado sempre più convincendo che se Luchino Visconti x il Gattopardo a scelto Ciminna,oltre alle bellezze artistiche,lo ha convinto anche altro..........

Davide D'Alessandro ha detto...

caro postante anonimo, non ho trovato nessun riscontro nel 13 maggio 2010? potresti o riscrivere anche quì l'iniziativa, o magari controllare la data esatta? se è una brillante iniziativa che si provi a fare; magari se scrivi un articolo e c'è lo mandi è più visibile del commento nella pagina "cos'è che non va?"

Vercingetorige ha detto...

Bella e profonda la riflessione di STORM
Anche attuale: perché no?

Malinconica ignavia di noi geniali Siciliani

Come abbiamo bene intepetrato l'otium degli antichi Romani!

Siamo dei "Romantici" nati.
"Sturm und Drang"
Tempesta nella mente, impeto nella parola: le nostre bestemmie sono tra le più poetiche, blasfeme, feroci....!
E non fanno cacare nessuno.

Anonimo ha detto...

Storm: scusa ma la memoria fà brutti scherzi ogni tanto,controlla il 13 Giugno 2010.

Francesco Tusa ha detto...

Grasso: «Nessun dialogo con chi insulta»
«Come è possibile dialogare con chi ti prende a schiaffi, con chi chiama i magistrati matti, cancro, golpisti?». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, nell'aula bunker di Palermo in un faccia a faccia con il ministro della Giustizia Alfano nel giorno della diciannovesima commemorazione della strage di Capaci, sull'autostrada che porta nel capoluogo siciliano, in cui sono morti il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Così Grasso ha risposto al giornalista Minoli che gli chiedeva una battuta per smorzare la tensione tra magistrati e potere esecutivo. «I tentativi di delegittimare la magistratura ci sono, ma non ci devono turbare. Dobbiamo solo rispondere con i fatti e il nostro lavoro e continuare a farlo come abbiamo fatto finora», ha aggiunto Grasso.
Non voglio assolutamente strumentalizzare la morte di Falcone, ma penso sia necessario condividere certi pensieri (non di parte) che ci permettono di riflettere sulle condizioni della nostra democrazia.
Quanto dobbiamo tirare avanti ancora con questi toni e con questi discorsi?

VITO.5DUE ha detto...

LE MANIFESTAZIONE FANNO BENE PER NON DIMENTICARE GLI EROI E QUANTI SONO MORTI PER ADEMPIERE AL PROPRIO DOVERE,
MA SOSTENGO CHE NON BASTANO PER SOTTRARRE I GIOVANI DALLE GRINFIE DEI MALAVITOSI,OCCORRONO I FATTI,CHE SONO LAVORO,ISTRUZIONE, AIUTO DA PARTE DI TUTTE LE ISTITUZIONI.PER COME SI CAMMINA ADESSO NON SI VA' DA NESSUNA PARTE,SOLO DEMAGOGIA.