di Salvatore Fina
Io non credo che noi ciminnesi dormiamo
(come molti sostengono), io penso che siamo tutti smaliziati,
consapevoli, capaci di interpretare la realtà e di giudicare. Tutti
noi sappiamo quali sono le ragioni che spingono molti a fare
politica, sappiamo che l'interesse generale è una favola che ci
viene raccontata ogni 5 anni da opposti balconi.
Il problema di fondo è che ancora
molti (troppi) vedono le elezioni come la possibilità di partecipare
ad una lotteria. Mi spiego meglio, tanti usano il voto come se
comprassero un biglietto della lotteria, con il quale potere vincere
un posto pubblico (anche molto precario), un appalto o un incarico
professionale o politico (remunerato).
Di certo non voglio sottovalutare
l’influenza che le oggettive situazioni economiche svolgono nella
formazione della scelta di voto, chi non lavora, chi ha una figlia o
un figlio disoccupato, egoisticamente pensa di usare l’arma del
voto per risolvere i propri problemi, in un modo che personalmente
reputo sbagliato, ma che non posso e non voglio condannare in
assoluto.
Il voto è invece lo strumento
fondamentale di partecipazione alla vita democratica, da usare per
manifestare le proprie convinzioni e le proprie idee. Da usare come
un bisturi per eliminare dalla scena politica quelli che si muovono
alla ricerca dell’interesse personale.
Anche se è comprensibile che molti
votino solo in cambio di una promessa, tuttavia io credo che bisogna
uscire dal circolo vizioso voto/favore personale.
Il voto deve essere manifestazione di
riconoscimento, nella persona che votiamo, di qualità civiche morali
e amministrative adeguate al ruolo di guida della comunità e ai
tempi. Quindi anche il non voto è legittimo nel caso in cui nessuna
proposta politica ci convince.
Io vedo nell'atteggiamento di noi
meridionali verso il potere politico, una sorta di atavica
rassegnazione che sfocia molto spesso nell’egoismo se non
addirittura nel cinismo.
Non voglio criticare nessuno, dico solo
che questa non è la via giusta per il cambiamento.
Mi voglio rivolgere qui, a coloro i
quali pensano (come me), che la via clientelare non è la via giusta
per risolvere i problemi del sud e del nostro paese.
Ogni 5 anni dai balconi vengono a
darci lezioni di democrazia, promettono uguaglianza e sviluppo,
salvo poi dimenticare tutto il giorno successivo alle elezioni.
Dobbiamo provare a toglierci di dosso i
panni del suddito di borbonica memoria e vestire quelli del
cittadino europeo, consapevole dei suoi diritti, dei suoi doveri e
della necessità di progredire insieme.
Abbiamo visto tanti ottenere dalla
politica la loro fonte economica di sostentamento, e adesso
riprendere ad elemosinare alla stessa politica, il medesimo
trattamento per i loro figli.
Tutto ciò, ripeto, è comprensibile ma
genera un circolo vizioso che ci rende schiavi dei politici per
generazioni, e legittima una politica corrotta e incapace.
Dobbiamo chiedere trasparenza e
uguaglianza anche localmente, se il prossimo sindaco non sarà
giusto e trasparente allora dobbiamo fare in modo che lo sia.
Basta un gruppo di persone, che informi
periodicamente la cittadinanza su come vengono spesi i soldi del
bilancio comunale e dei finanziamenti pubblici (cioè i nostri
soldi), dobbiamo informarci e informare sulle scelte politiche
importanti. Si può fare politica anche così, senza ricoprire
cariche pubbliche, basta un comitato cittadino. I politici temono il
cittadino informato.
Costituiamo, subito dopo le elezioni,
un comitato civico, che agisce secondo quattro parole d’ordine:
trasparenza, controllo, proposta e informazione.
Viviamo in un epoca dove basta un click
per informare e informarsi, per organizzare e organizzarsi. La
politica a Ciminna come in tutti i piccoli centri del sud è rimasta
al palo, mentre il mondo attorno a noi è cambiato.
Non possiamo aspettare e sperare che il
prossimo sindaco sarà migliore di quello di prima, i fatti
dimostrano che non possiamo fidarci.
Dobbiamo agire, costringere la prossima
amministrazione a svolgere la propria opera nell’interesse di tutti
e non nell’interesse di quelli che appoggiano questo o quel
candidato sindaco perché hanno stretto con lui accordi di interesse
personale.
E’ il meccanismo perverso degli
accordi clientelari che va eliminato alla radice, e credetemi che
possiamo farlo rendendo di pubblica conoscenza le porcate che gli
amministratori fanno, se le faranno.
Dobbiamo mettere all’indice coloro
che ritengono le risorse pubbliche comunali come una loro riserva di
caccia personale.
Se qualcuno la pensa come me mi
contatti, questo è il mio indirizzo di posta elettronica
sfina@libero.it
, organizziamoci.
Anche questo è un modo sicuramente
disinteressato di fare politica al quale tutti possiamo dare il
nostro speciale contributo, è certamente un modo utile ad
avvicinare alla politica quanti non si sentono rappresentati dagli
attuali schemi.
7 commenti:
Caro Totò, (di solito le lettere iniziano così), condivido tutto o quasi tutto quello che hai scritto, mi spiace solamente il fatto che oggi non sei con chi ci sta mettendo la faccia e anche qualcos'altro per creare un movimento alternativo ai soliti schieramenti.
Sinceramente mi viene difficile pensare che tutti quelli che hanno dato la loro disponibilità (e che tra l'altro sono riusciti a resistere alle tentazioni e/o velate minacce delle altre liste) alla creazione del Movimento LiberaMente possano avere interessi personali e accordi politici finalizzati a chi sa quale fine, se non quello del bene comune.
Ritengo che la tua personalità e le tue esperienze di vita siano indiscutibili, cosa che hai ampiamente dimostrato in quei pochi anni che sei rimasto nella nostra scuola, per questo mi rammarico della tua assenza nel nostro MOVIMENTO, che sicuramente come tutte le cose nuove, ha bisogno di perfezionamenti e di afFINAmenti.
Tu hai potuto toccare con mano cosa significa fare parte di una coalizione politica che si muoveva con le vecchie logiche della politica ciminnese, e sai benissimo che queste logiche sono frutto solo di interessi personali, per questo ritengo che il Comitato da te promosso possa essere un ottima iniziativa, ma che per forza di cose dovrà sfociare successivamente in un’azione politica, perché la sola contestazione alla lunga se non seguita da fatti concreti risulta più che sterile, agevolando i vecchi BARONI della politica che continueranno a fare il cattivo o il bel tempo a seconda dei loro interessi.
Con stima un anonimo temporaneo.
Condivido e sottoscrivo ciò che ha scritto Totò Fina, parole giuste dettate dal disgusto che io come lui mi identico. Purtroppo a Ciminna si assiste, in questo periodo, a tutto ed il contrario di tutto. Tutta Ciminna ha assistito ad annunci in pompa magna per poi poco dopo essere smentiti (vedi Mannina); altri pseudogruppi che fanno accodrdi per accaparrarsi una poltrona in Giunta o in Consiglio Comunale; traditori su ogni fronte solo con lo scopo di destabilizzarsi a vicenda. Fino ad oggi si è assisistito al gioco delle tre carte... tutti che bleffano. Tanto tra qualche giorno a liste chiuse assisteremo, impotenti, alla solita farsa... promesse e foto di favore per poi il giorno dopo le elezioni ricadere nell'oltretomba. Sia nello schieramento Barone che Catalano, nulla di personale e massimo rispetto per le persone che esse sono, vi si annoverano personaggi squallidi e senza scrupoli solo e semplicemente per il solo gusto di gestire il potere. Per quanto mi rigurada ho massima stima per tutti però una cosa la voglio evidenziare: ho avuto modo di avvicinarmi a tutti e tre gli schieramenti e devo ammettere che il progetto di Vito Tusa e il movimento di LiberaMente che lo circonda è il più sano dove non regna nessuna sete di potere anzi sono tutti amici che con le loro idee, le loro estrazioni politiche e la loro animosità stanno cercando di fare quel cambiamento che tutti aspettiamo da molto tempo. In loro ho trovato uno spirito positivo e nessuna rivalsa verso qualcuno. Alla fine, lo dico senza pretese, vincerà o Barone o Catalano ma state certi che questo patrimonio di LiberaMente non andrà perduto come si fece con Noi ci siamo perchè i tempi sono diversi, perchè tra loro non c'è nessun sapiente della politica ciminnese che detta i tempi. Auguri agli amici di LiberaMente e sappiate che tutta Ciminna vi ammira per ciò che state costruendo.
ma perchè non fate i nomi di tutti i candidati delle tre liste
rispondo all'anonimo del 03 aprile 2012 14:52
Noi di LiberaMente li faremmo volentieri perchè non abbiamo nulla da nascondere, purtroppo, si è verificato che quanto un nome di un nostro candiato è venuto fuori, gli avvoltoi gli si sono avventati, per questo abbiamo deciso di aspettare la scadenza di legge per rendere pubblici i nostri candidati e sopratutto il nostro programma.
Penso di essere stato chiaro.
Salutamu
egreggio signor Fina, ho l'impressione che sotto sotto, la tua è una voglia di tornare protagonista della scena politica ciminnese, d'altra parte nel tuo IO SEI UN LEDEAR, e quindi pur promettendoti di restare "arreri u pritruni" la tua natura incosapevolmente ti spinge a buttarti nella mischia.
Quindi cosa aspetti a fare un passo avanti? Ritengo che molti ti sarebbero riconoscenti.
POI COMU VO FARI FA!!
Cari concittadini, credo che sia necessari fare una differenziazione tra "gente nuova" e "nuova politica". Per quanto i due termini sembrano sinonimi, tra essi scorre un infinita differenza. Anche una persona che non è mai stata in politica e che si affaccia per la prima volta a questo mondo può fare "vecchia politica", ovvero quella dei tradimenti, accordi sottobanco, etc...Quindi se è vero che serve un cambiamento, esso deve avvenire nella mentalità delle persone, e non soltanto nei candidati in lista. Anche perché governare bene un paese serve secondo me anche qualcuno che abbia esperienza in questo campo, perchè altrimenti si rischia che la gente nuova, senza una guida, faccia più danni della gente della "vecchia politica". A mio parere si dovrebbe utilizzare la filosofia dell"in medio stat virtus", ovvero affiancare giovani con idee nuove a gente che già ha esperienza in questo campo. Solo in questo modo si può avere un cambiamento radicale, non gettandosi subito in soluzioni estreme.
Credo di avere manifestato con estrema chiarezza il mio pensiero sulla attuale situazione politica a Ciminna. Si può fare politica anche senza ricoprire cariche pubbliche, di certo non mi sento di stare "rarreri u pitruni", come ha detto un anonimo. Mi permetto di dire che chi non si firma occupa a pieno titolo quella posizione.Io dico semplicemente che non mi sento rappresentato dagli attuali schemi politici ciminnesi.Sono stato in consiglio comunale e ho verificato che il mio modo di fare politica era fuori contesto, non c'era e non c'è spazio per una azione amministrativa giusta e trasparente.Aggiungo che bisogna lavorare affinchè si realizzi quel cambiamento di menatlità evocato da Filippo Leto, solo un cambiamento radicale delle aspettative dei cittadini rispetto alla classe politica può generare le condizioni per una politica migliore. Una proposta politica diversa può avere successo solo se preparata nel tempo, esplicitata con chiarezza, accettata dalla maggioranza dei cittadini e rappresentata con autorevolezza.Attualmente mi pare che questi presupposti non siano presenti.Come nel 2006 stiamo assistendo ad un valzer scomposto di accoppiamenti politicamente deplorevoli.Anche adesso come nel 2006, molti politici stanno tirando per il naso i cittadini da uno schieramento all'altro, e il mio appello ai candidati sindaco di non imbarcare accattoni è caduto nel vuoto. Nel 2006 nessuno si indigno tutti si sono recati a votare e i risultati li abbiamo visti. Oggi mi aspetterei una reazione diversa dai ciminnesi.Personalmente spero, al rientro da questa mia esperienza professionale, di potere assieme ad altri dare il mio contributo per una evoluzione positiva della politica a Ciminna.
Posta un commento