Da qualche mese non si ha più notizia del personaggio, del sognatore. Tutto si è compiuto, non c'è più nulla da profetizzare.
Le sue performance di dialettica “comprensibile” solo a pochi si sono volatilizzate come delle rondini in autunno.
Le vecchie lettere sono state rubate da Capitano Uncino, con il divieto di scriverne altre. Il motivo è semplice: non può esistere una Ciminna che non c'è. Così l'uomo nero si è dato alle due ruote per evitare di creare confusione con una penna.
Mi chiedo: Non c'è più niente di cui lamentarsi? Non c'è più qualcuno su cui scagliarsi? Ha trovato la mappa che porta alla Ciminna che non c'è?
Mi chiedo:
Quanto durerà questo silenzio assenso?
Dopo essersi schiantato contro la redazione di Agorà Ciminna e dopo aver ibernato il leone chi sarà la prossima vittima?
Il paladino della verità politica sociale e culturale ciminnese, non deve più raccontarci nulla?
Ha esaurito le proprie idee?
Convinto che non sia finito l'inchiostro della sua penna, spero che non commetta l'errore di pensare che adesso tutto fila liscio.
Se al personaggio manca l'ispirazione, potrei io suggerire diversi fatti che scateneranno la sua ira, scagliandosi anche contro chi ancora stenta a dare le deleghe ai suoi collaboratori già nominati. Di certo il fatto, ci rende unici, siamo infatti l'unico comune in Sicilia che dopo le elezioni di maggio non ha designato gli assessori.
Sarà che spesso il silenzio vale più di mille parole, sarà questo il caso?
A voi ciminnesi le risposte...
3 commenti:
In effetti a Ciminna si sentiva la mancanza di qualcosa e le bacheche dei bar sono sempre vuote da mesi. I misteri di Ciminna e dei suoi abitanti..
nooooooooo... con quest'articolo hai appena dato l'occasione al profeta per scrivere... non potendo criticare l'amministrazione non ha argomenti.... la sua penna è attiva per farsi campagna elettorale per lui e il padre... adesso non ha nessuna utilità scrivere, vediamo se ritrova l'inchiostro prima delle regionali e provinciali
Conoscendo il tipo, avrà più la voglia di pubblicizzare le cose realizzate piuttosto che segnalare quello che si deve ancora fare.
Ciò non significa che che non bisogna raccontare alle persone quello che è stato fatto, specialmente quando si vanno a risolvere delle problematiche segnalate in passato (è più che giusto), ma guai ad omettere le nuove segnalazioni, perchè Ciminna come due mesi fa ha ancora bisogno di tante segnalazione e di tanta indignazione.
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