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lunedì 6 giugno 2011

Ciminna e il referendum

Ieri, in Piazza Alcide De Gasperi, i componenti del comitato Battiquorum hanno fatto sentire la loro voce, a sostegno dei 4SI per il referendum del 12-13 Giugno. Iniziativa incominciata qualche settimana fa, istituendo nella prima fase il comitato, e poi cercando di propagandare l’importanza del referendum su internet e nel cuore del paese.
Tutto nasce dalla forte disinformazione dei media, che non avendo benefici politici nella divulgazione, mandano in “onda” soltanto brevi spot dal carattere poco chiaro in fasce di orari a basso audience.
Muniti di manifesti e brochure, all’interno di un gazebo, i componenti del comitato iniziano ad attrarre, con discrezione e poca insistenza, i passanti circa l’importanza di questa chiamata alle urne. L’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo dalla comunità, mostrandosi interessata e partecipe al confronto, facendo emergere le proprie opinioni favorevoli/contrastanti riguardo ad ogni singolo quesito.
Una parte dei volontari hanno continuato la loro attività in Piazza San Vito, approfittando dell’occasione della presenza di cittadini appartenenti ad altri comuni, imbattendosi con una realtà poco piacevole, dove soltanto circa il 40% era a conoscenza dell’esistenza del referendum e del suo contenuto. Nella restante parte, emergevano domande e risposte inquietanti e poco confortanti: “Signorina, mi scusassi, ma nuatri mica semu di Ciminna!”, “…ma picchi? A Misilmeri puri si vota?”, et dulcis in fundo “…Nuatri già u sapemu pi cu vutari”!!!!
In serata, emergeva un buon grado di soddisfazione tra i componenti del comitato, in primis perché si è riusciti a far riflettere le persone sull’importanza del referendum e dei suoi quesiti, ma soprattutto perché alcuni di loro sono venuti a conoscenza proprio dell’esistenza del referendum stesso!  
Con la speranza che questa nostra piccola realtà cittadina, rifletta il senso civico degli italiani a compiere il proprio dovere domenica 12-13 Giugno recandosi alle urne, facendo sì che si raggiunga il quorum del 50% + 1, affinchè siamo noi a scegliere attivamente le sorti del  futuro  del nostro Paese e non ripiegandoci passivamente al potere di terzi.

                                                                                 di 
Anselmo Maria Luisa
                                                                                                          Pollaci Rosetta 


da sx: Francesco Tusa, Giuseppe Gambino, Pierluigi Anselmo,
 Davide D'Alessandro, Nicola Anzelmo, Pietro Alba,
Salvatore Elia Catalano


da sx: Pierluigi Anselmo, Salvatore Priolo e Giuseppe Gambino
in un momento di pausa dopo alcune ore di volantinaggio

da sx: Francesco Tusa, Pierluigi Anselmo, Salvatore Mannina, Gianni Barone
Nicola Anzelmo, Giuseppe Gambino, Salvatore Priolo in una foto ricordo
dopo aver montato il gazebo sabato pomeriggio

Francesco Tusa a lavoro per montare il gazebo

Gianni Barone a lavoro per montare il gazebo

Giuseppe Gambino e Nicola Anzelmo a lavoro per montare il gazebo


un momento dell'evento

7 commenti:

Davide D'Alessandro ha detto...

In qualità di Presidente del comitato ringrazio tutti coloro che si sono resi attivi in questi giorni e soprattutto nella giornata di ieri, per far vivere la democrazia e l'informazione libera....

Anonimo ha detto...

certo che siete strani....prima predicate la liberta' di stampa e quant'altro....e poi cancellate i commenti che uno scrive....veramente predicate bene e razzolate male....

Francesco Tusa ha detto...

Più che di libertà di stampa trattandosi di un blog bisogna parlare di libertà di pensiero.
Quello che dovrebbe essere chiaro e scontato, e ahimè purtroppo alcune persone non voglio capire è che non siamo liberi di offendere le persone ogni volta che ne abbiamo voglia attraverso dei commenti anonimi. Primo perché non è giusto, e secondo perché vai a mortificare quel concetto stesso di libertà a cui ti appelli. Concludendo per l'ennesima volta: usate l'anonimato in maniera sana, fate di questo spazio un vostro strumento per dire la vostra, per scrivere le vostre emozioni i vostri pensieri, per comunicare, anche solo per stare un po' in compagnia, fatelo anche da anonimi se volete, ma fatelo da veri uomini.
Le offese non vanno fatte neanche quando ci si assume la responsabilità firmando nome e cognome, figuriamoci se la cosa dovrebbe cambiare per un anonimo.
Preciso inoltre che l'autore dell'articolo non sono io, non si tratta di offese personali ma è semplicemente una questione di rispetto. abbiamo parlato di libertà, che cos'è invece il rispetto? cosa significa rispettare il prossimo?

Anonimo ha detto...

Per fortuna c'è chi si mette in gioco, criticare è facile. Pazienza...
io sono anonimo ma non offendo nessuno...
Complimenti ragazzi e ragazze per l'iniziativa.
Comunque leggendo il blog: articoli, commenti ecc... politica e eventi vari organizzati... Pensate che in paese le quote rosa siano messe bene....?

un mi vogghiu accruzzari ha detto...

A proposito di libertà di stampa o di pensiero;
Finalmente ci sono riusciti, e nonostante il garbato silenzio di Santoro, è chiara a tutti che la defenestrazione si è perpetrata.
Vorrei, cercando il + possibile di rimanere bipartisan, cimento per la verità eroico, di riflettere e non sorvolare + sulle minkiate che fino ad oggi sono state elargite, a piena bocca, non solo dal popolo bue e dagli organi di stampa e tv di proprietà del nano, ma anche da terzo polisti e da miti sinistroidi acchiappac….ziinaria:
Ma allora spiegatemi questa lotta all’ultimo sangue contro un format presso il quale ho conosciuto televisamente la virago santachè, il consunto sallusti l’educato lupi. O queste persone sono infiltrate nella sinistra o sono inaffidabili, ma comunque sfuggiti all’occhio di falco mediatico e comunicatore del nano, perché la loro presenza allora non giustifica i dati elettorali.
Tutta Italia ha potuto constatare che, a parte la claque, spesso di parte, ad annozero è stata data la possibilità di controbattere, oppure il diktat del nano e dei suoi accoliti fornisce un indirizzo di comportamento che deve adeguarsi al porta a porta (la lingua sul c…) nazionale? Un solo comiziante, seduto al centro della sala con tutte le puttane intellettuali che al massimo, fra le domande imbarazzanti, chiedono a che ora si ritira la figlia con il giocatore di turno, oppure come era svestita l’ultima velina che gli ha procacciato quel magnaccia del fedele cane fede.
Ragazzi, sono consapevole del raggio d’azione limitatissimo di questo blog, ritengo che i paletti e le regole devono essere poste sempre alla base di una buona gestione dello strumento mediatico, quale esso sia, ma non fatevi soppiantare dalla superficialità, che un barlume di libertà d’espressione e di libero confronto venga sempre assicurato, perché, Diu ni scanza, con questo partito della “Libertà” di fare i propri comodi, potremmo pure sveglirci nell’Howelliano 1984, come tante pecore.

un mi vogghiu accruzzari ha detto...

dopo acchiappaca etc manca "l'elezioni non si vincono con le tv

Vercingetorige ha detto...

REFERENDUM

Vorrei chiedere se l'istituto del referendum nelle forme previste dalla Costituzione, a fronte dei principi che regolano le leggi elettorali (al di la del merito di tutte le leggi elettorali che sono state e sono in vigore)sia in linea con i principi di uguaglianza sanciti dalla stessa Carta.
Il referendum in genere attiene all'abrogazione di una legge o atto avente valore di legge (di norma emanata da governi e/o maggioranze parlamentari in carica). Ora, quasi sempre i referendum vengono promossi o appoggiati dalle minoranze/opposizioni parlamentari.
Il quorum mette le maggioranze di governo, solitamente contrarie all'abrogazione di leggi/atti che loro stesse hanno approvato dando loro due possibilità: non andare a votare o votare contro l'abrogazione. I promotori hanno due enormi difficoltà (dopo quella di raccogliere le necessarie firme 1/2 milione)divulgare le proprie ragioni e una volta raggiunto il quorum convicere il 51 % + 1 del 51 % + 1 votanti.
Le elezioni sono valide in genere senza alcum quorum e le vince il 51% degli elettori che comunque si recano ai seggi.
Non vi pare che vi sia una differenza tra normali elezioni e referendum? Un grado di libertà negata al referendum?