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martedì 9 novembre 2010

Riflessioni di un CIMINNESE

di Vincenzo Comparato

foto © giovanni pollaci
Ciminna , la ubertosa.
Ciminna la ubertosa , non è ricca soltanto di frutteti, messi, biade, e vigneti, di giardini pieni di colori e profumi per le acque sgorganti dalle generose vallate: qui
nel corso dei secoli, una popolazione industre e pacifica, animata da fervido spirito religioso, promosse tradizioni artistiche e opere d'arte, prova dell'amore che nutrirono per la cittadina i suoi abitanti e del loro gusto estetico nel commettere ad abili artisti marmi e tele pregiate.

Così Giulia Sommariva, nel libro"NOTIZIE STORICHE ECONOMICHE ARTISTICHE" su Ciminna, pubblicato dalla provincia di Palermo, presidente il senatore Antonino Riggio, descriveva il passato storico del paese.
Descrizione di un territorio fertile, produttivo e della gente che vi abitava industriosa , ingegnosa e operosa che si distingueva nell'industria, nell'arte e nello rendere sempre più bello il proprio paese commissionando agli artisti marmi e tele pregiate.
La terra tanto fertile e l'agricoltura dava tanta frutta frumento, foraggi per gli animali, latte, formaggi e fiori e tutti prodotti di qualità. Nelle umili e anguste abitazioni, oltre ad essere dimora, si allevavano maiali, capre, pecore, galline e pollame che non solo sopperivano spesso alla scarsezza di cibo ma il sovra più veniva venduto per fare economia.
Eppure oggi, al contrario della operosità, della industriosità, e della laboriosità dei nostri antenati, non esistono più persone animate da quella volontà, (tranne che in pochi casi) , il tutto è lasciato all'indifferenza, la gente si è rassegnata a convivere con l'apatia verso tutto, l'economia è ferma così che non si creano posti di lavoro costringendo le persone di buona volontà e i nostri giovani all'emigrazione. Le fonti dell'economia locale sono le pensioni, gli assegni familiari, i sussidi di disoccupazione, quel po’ che si riesce a produrre in agricoltura e i lavori alla forestale. La cosa più grave è che non si intravede nessuno spiraglio di uscita da questa situazione: né una riunione né uno studio del territorio né una iniziativa dei politici ( Politica significativa , impegno, iniziativa, attività, programmazione, porsi degli obiettivi e cercare di realizzarli.)
SI VIVE NELL'IMMOBILISMO ASSOLUTO.
Sarebbe il momento che il sindaco, l'amministrazione comunale ,e tutte le forze politiche prendessero iniziative per uscire da questo letargo.
COME ????
Si inizi a convocare delle assemblee cittadine, delle assemblee di categoria, i giovani. 
Perché  dalle discussioni nascono le idee. 

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema che sta alla base di tutto a Ciminna secondo me é il fatto che non esiste più lo spirito di comunità. Oggi a Ciminna viviamo tutti contro tutti e se qualch'uno dovesse riuscire lo si maledice e lo si ostacola con tutte le forze.

Anonimo ha detto...

Sarà pure come dice anonimo, però è una vera tristezza, pensare, che questo nostro paese, non riesce ad uscire da questo letargo e da questo torpore e costringe a "scappare" via, chi vuole vere una possibilità!....Non è giuto, che chi è cresciuto e ama questo paesino, dove si potrebbe VIVERE, come in una grande famiglia, non debba far sì, che in questa famiglia, ci si rispetti e ci si nutra dei suoi frutti....Ricordo, quando andavo alle elementari, che scrivevo nei miei temi: "Il mio paese, non offre nulla, ma è tranquillo!"; oggi, offre ancora meno, e non è, più, neanche, tranquillo.
Io, purtroppo, da un pò a causa di tutto ciò, mi sono allontanata da amici e parenti, perchè è impensabile, che dopo tanti sacrifici e anni di studio, bisogna stare lì a vegetare,.....ma spererei che un giorno, si svegli e con essa i suoi amministratori e prendano esempio, da chi è riuscito a crescere e darsi una RIVINCITA!...

giuseppe guttilla ha detto...

Caro Vincenzo,
non è vero che a Ciminna c'è apatia o che si vive nell'immobilismo assoluto.
Al contrario, c'è tantissimo movimento e voglia di fare.
a) - Gruppo bandistico di Ciminna che si fa apprezzare anche in campo internazionale,
b) - Coro di Ciminna con relativa associazione che con grande professionalità porta avanti una tradizione canora di tutto vanto;
c) - Una compagnia teatrale che annualmente e di continuo, produce e ci rallegra;
d) Una associazione calciastica, radicata da tantissimi anni;
e) - Una asssociazione di volontariato;
f) - Un associazione AVIS che riesce a primeggiare nella Provincia di Palermo per quantità di donazioni;
g) - Una Pro Loco che stenta a decollare, ma che in un solo anno è riuscita a farsi promotrice di un gemellaggio con una cittadina della Bretagna, riuscendo dove altre cittadine italiane più grandi e blasonate di Ciminna, non sono riuscite;
h) - Una scuola superiore che nell'ultimo anno ha prodotto un volume su Ciminna -Paese del Gattopardo;
i) - tante altre piccole realtà - vedi comitati e congregazioni varie, pittori, storici, pubblicatori di fotografie, che comunque sono vive.
Il problema di Ciminna, purtroppo è che nessuno riesce a mettere assieme ed amalgamare tutte queste realtà, che sembrano essere a tenuta stagna.
Poi c'è l'invidia, la superbia, l'arroganza di chi sa sempre criticare e mai avere la saggezza di ascoltare.
Infine la politica: spicciola e miserabile, fatta solo di avversari, ove l'uno pensa di essere il sale della terra e l'altro il nemico da abbattere.
Disgraziatamente, nella nostra Comunità c'è qualche piccola cellula cancerogena che bisognerebbe eliminare, ma per fare ciò, necessita che ci siano bravi oncologi che sappiano trovare il rimedio a questi mali.
Hai ragione nel dire che potremmo vivere come un'unica famiglia, ma
per fare ciò, necessita che la massa si senta figlia di qualcuno, ed in questo momento - francamente - fare il genitore a Ciminna è difficilissimo.
Non è detto che non ci si possa riuscire: il termine rassegnazione, non deve esistere, anzi deve essere sostituito con il termine lottare.
Tutte le iniziative sono buone, ma a condizione che siano costruttive, fermo restando che
chi le fa o chi vi partecipa, sia pregno di volonta positiva ed alla fine, se critica deve esserci, la stessa deve essere sempre propositiva e mai sterile e fine a se stessa.
Giuseppe Guttilla