di Archimede Tusa
protesta studenti Pisa |
Pisa. Sono le 10 del mattino. Arrivo in Piazza Garibaldi e siamo già in tantissimi. Mai vista la piazza così piena. Mi guardo intorno. Un sacco di facce amiche, di conoscenti, di sconosciuti. Tutti li con la stessa energia, la stessa positività di chi non si arrende, di chi “lotta” perché le cose cambino.
Sarà una giornata lunga e difficile, ma ognuno in cuor suo è pronto a viverla a pieno.
Le notizie che ci arrivano da Roma non sono confortanti. La sera prima il Presidente della Camera ha detto che il suo schieramento voterà a favore del DDL Gelmini. E facendo subito due conti ci si rende conto che il peggio è ormai alle porte: la riforma che non piace ai professori, non piace agli studenti, non piace ai ricercatori, insomma non piace veramente a nessuno, sarà approvata. Sarà approvata da un governo ormai inesistente, da un maggioranza fatta da gente che tiene troppo alle poltrone e che ha paura delle aule di tribunale in cui finirebbe.
Il corteo inizia a sfilare per i lungarni. Siamo più di 10000 persone che pacificamente cercano di svegliare una città, un paese intero, dal torpore di questi anni di governo. Dalle altre città ci arrivano notizie di migliaia e migliaia di persone che come noi stanno urlando il proprio diritto allo studio, per far si che la ricerca continui ad essere libera!
Dalle finestre delle case la gente si affaccia, grida insieme a noi, ci incita a “lottare” per i nostri diritti. Arriviamo al palazzo dell’INPS dove un gruppo di studenti viene fatto entrare e salire sul tetto per appendere uno striscione. Dalle finestre dello stesso i dipendenti cantano con noi, gridano con noi. Accanto a me i ragazzi della Normale e del Sant’Anna che, come in tutto il resto dell’ateneo, hanno deciso di occupare le loro rispettive sedi. Non era mai successo che la Normale di Pisa fosse occupata…
Arrivano le prime notizie di scontri nelle altre città. La protesta pacifica di migliaia di studenti viene bloccata con la forza , con i manganelli, con i lacrimogeni.
La tensione sale lievemente, ma continuiamo ad andare avanti, pacificamente, nel rispetto comune.
Arriviamo alla stazione e vi entriamo bloccandola. Ci sediamo sui binari. Vogliamo farci sentire e gridare sempre più forte. Così come a Bologna, a Milano, a Torino, a Napoli, a Palermo, a Venezia, a Udine, a Siena, a Perugia, a Bari e in molte altre ancora città italiane i cortei sono arrivati in stazione per bloccare tutto, per svegliare tutti!
L’ora del voto alla camera si avvicina. Il freddo è tagliente e cade anche qualche gocciolina di pioggia. Un gruppo ormai al lumicino di politicanti si appresta a tagliare il nostro futuro.
Dopo 5 ore di blocco dei treni si torna per le strade della città, verso la barriera autostradale di Pisa dove si arriva poco prima che alla Camera si giunga al voto del DDL, poco prima che il boia faccia cadere la ghigliottina sulla testa di milioni di giovani, sulle loro famiglie e sulle famiglie che in futuro essi cercheranno di costruire.
Infatti a votazione conclusa, il DDL passa alla camera. I politicanti hanno ignorato il grido di milioni di studenti che da più di un anno manifestano contro l’approvazione di una riforma che elimina di fatto dalla Costituzione l’articolo 34 (La scuola è aperta a tutti.-L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.-I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.-La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorsi).
Il silenzio tra di noi è irreale. La notizia fa rapidamente il giro dell’Italia, da Torino a Palermo. Non ci sentiamo sconfitti. Non è ancora finita. E difficilmente ci fermeremo. In tutte le città universitarie italiane e non la protesta va avanti. Le facoltà tornano ad essere occupate. Si può ancora impedire il voto al Senato.
E ieri la notizia che la votazione in Senato è rinviata a dopo il voto di fiducia al governo del 14 di Dicembre. Abbiamo ancora tempo. Abbiamo ancora tempo per svegliare tutti. Per arrivare al ritiro del DDL e per mandare a casa un governo che non ci rappresenta, che gioca con il nostro futuro.
La riforma dell’Università italiana è necessaria. Ma bisogna che essa garantisca il diritto allo studio, garantisca il diritto della ricerca libera, garantisca i finanziamenti necessari all’università pubblica, garantisca che sia il merito ad andare avanti e non le “baronie”. Così si migliora l’Università…
Non sparandole un colpo mortale al petto…
©Riproduzione Riservata
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11 commenti:
forse hai sbagliato una cosa,non piace a nessuno? ti sei dimenticato della gelmini dell'on.cicchitto e di tutti quei parlamentari che gli battevano le mani.Venduti!!! gli dovessero togliere ogni privilegio ad iniziare di tenere il cellulare tra le mani in parlamento a finire con le auto blu ed i super stipendi.
beh...proprio di loro dovrebbe liberarsi il paese!
ah....e dimenticavo anche quei giornalisti, di cui non voglio scrivere nemmeno il nome, che hanno detto che questi studenti vanno picchiati.... E anche del nano depravato che ormai è agli sgoccioli!
Forza ragazzi non mollate,l'università deve restare pubblica e bisogna investire nella ricerca,e ella che porta sviluppo economico,sanitario,scientifico,ma bisogna razionalizzare la spesa dando priorita alla ricerca utile ed eliminare le baronie.
l'università di oggi è uno schifo: i professori fanno quello che vogliono e ti trattano peggio degli animali, inoltre si assumo i figli e parenti; mancano i fondi per i più meritevoli e per i servizi essenziali per gli studenti,anche x quelli fuori sede, mentre i baroni si mangiano e sperperano fondi pubblici in consulenze, progetti inesistenti, grandi commesse per acquisto di beni che non si vedono e per giunta molto gonfiati per alimentare clientelismo. Ecco, voi state difendendo tutto ciò, state difendendo quei baroni che vi stanno strumentalizzando, aprite gli occhi e andate a studiare, come faccio io e tanti miei amici che non condividiamo questa protesta politicizzata! non so se questa riforma sia tutta buona, ma forse aiuterà a cambiare le cose, che ad oggi sono uno schifo!!!!!!!
Come sempre ci si ritrova a parlare con gli anonimi....Beh per prima cosa ti dico che da come parli della riforma....avrai seguito lo speciale di rete4!Le parole usate dal governo per descrivere la riforma sono tutte false e di propaganda...Come sconfigge la riforma le baronie??Permettendo ad un figlio o parente di professore immeritevole di fare domanda di assunzione presso la stessa facoltà del padre....non può farla solo nello stesso dipartimento!
Poi non parliamo della parità sociale che questo governo ha intenzione di cancellare piano piano dalla costituzione...in fondo basta del bianchetto no?
Non parliamo poi della ricerca...che se diventa privata ovviamente servirà ovviamente solo gli scopi di chi la finanzia...Quindi se adesso i ricercatori lavorano per ad esempio scoprire come sconfiggere il cancro, l'aids o altre malattie, magari poi si occuperanno di fare farmaci per le influenze...Visto che verrano ad esempio finanziati dalle industrie farmaceutiche.
Anche adesso i privati esterni possono usare i ricercatori universitari per delle ricerche...e lo fanno già.
Una riforma del sistema deve essere fatta....ma ponderata e garantendo soprattutto il diritto sancito dalla costituzione che finora ha permesso a chiunque di poter studiare e raggiungere traguardi che senza parità sociale non avrebbero mai potuto pensare!
la parità sociale di cui parli oggi non è molto garantita, comunque i documentari che invece hai visto tu sul giornale il fatto o ppure su rai 3, o quelli del popolo viola, ti hanno informato male sulla riforma. visto che le cose per ora non vanno benissimo, forse con questa riforma potrà cambiare le cose, vedremo, il tempo è galantuomo! comunque credo che molti di voi contestatori siate comunque contro a qualsiasi cambiamento perchè arriva dal centro destra e da berlusconi, c'è molto pregiudizio. visto che sei contro , se ti rimane del tempo prezioso da togliere allo studio, perchè è per questo che state nell'università credo, vatti a leggere bene la riforma e poi parla con il tuo pensiero e non con quello di chi ti strumentalizza! Va sturia Archimè a postu ri perdiri ancora tempu, il tuo e il vostro pensiero dalla mattina alla sera è solamente essere contro berlusconi.. va sturia!
Veramente posso tranquillizzarti dicendoti che il mio unico pensiero non è per niente Berlusconi. Il ddl l'ho letto io, senza interpretazioni date da nessuno, e lo dimostrano gli esempi che ti ho fatto. Come dici tu il tempo è galantuomo...Infatti il 14 questa manica di affaristi, imbroglioni e mafiosi se ne tornerà a casa a mangiare il panettone. E se il tempo sarà veramente galantuomo...magari qualcuno di questa ex maggioranza di governo, troverà anche il tempo per farsi processare...
Per quanto mi riguarda lottare per il mio futuro e per quello delle generazioni future non è tempo perso. Ma forse ti hanno abituato bene a te caro anonimo. Una bel,a "sucatedda r'ovo= ogni matina e tutto passa no???
E cmq se hai intenzione di parlare con me....Firmati....Non parlo con il nulla
Se tutti studiano chi zapperà la terra?
Ecco perchè ai potenti la cultura fa paura.
L'apologo di Menenio Agrippa a qualcuno ricorda qualcosa?
E' ovvio che va reinterpetrato in chiave moderna tenendo conto di un valore: la democrazia, cui nessuno ha il diritto di rinunciare se vuole rimanere libero.
sig tusa fammi capire allora ci sono due blog. uno per noi e uno per voi? se per favore saresti cosi gentile di elaborare in quale categoria io appartengo e pubblicare questo mio commento.
SIg. G. Fina, ci sarà stato sicuramente un malinteso. piccolo problemino tecnico. Per commentare bisogna utilizzare la funzione post commento. I pensieri che ci arrivano via e-mail non sono commenti, via e-mail pubblichiamo solo gli articoli. I commenti si pubblicano automaticamente, e vengono pubblicati tutti. L'unica azione che facciamo sui commenti è la MODERAZIONE, cioè ci preoccupiamo di eliminare i commenti che non rispettano il regolamento del blog.
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Saluti
Francesco Tusa
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