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sabato 22 gennaio 2011

Confermata condanna, Cuffaro si costituisce

ansa.it

Sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato e violazione del segreto istruttorio.

ROMA - Confermata, a carico dell'ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro, la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio nell'ambito del processo ''talpe alla Dda''. Lo ha deciso la seconda sezione penale.

Nel primo pomeriggio è entrato nel carcere di Rebibbia, dall'ingresso carraio. Il provvedimento di carcerazione gli e' stato notificato dai carabinieri del Ros nella stazione dei militari vicino a piazza Farnese, dove l'esponente politico si e' fermato dopo aver lasciato l'abitazione.
Dalle 9 alle 12:30 di stamani si e' raccolto in preghiera nella Chiesa della Minerva, nel centro di Roma, seduto su uno scranno in fondo, in compagnia di un paio di uomini della segreteria. Ha trascorso la mattinata in uno stato d'animo che, chi lo conosce, definisce "molto provato". Cuffaro, con addosso un impermeabile scuro, è uscito presto dalla sua abitazione questa mattina, pochi metri distante, ed è andato direttamente in chiesa, da dove è uscito pochi minuti prima delle 12:30. L'ex governatore della Sicilia uscito dalla chiesa si è diretto nella sua abitazione romana, sempre in centro, a pochi metri di distanza.
AFFRONTERO' LA PENA COME E' GIUSTO CHE SIA - "Adesso affronterò la pena come è giusto che sia, questo è un insegnamento che lascio come esempio ai miei figli". Sono le parole di Salvatore Cuffaro, intrattenutosi per qualche istante con i giornalisti appena uscito di casa, prima di andare al carcere di Rebibbia a costituirsi. "Sono stato un uomo delle istituzioni - ha proseguito - e ho un grande rispetto della magistratura che è una istituzione, quindi la rispetto anche in questo momento di prova. Questa prova - ha concluso - che certamente non è facile, ha rafforzato in me la fiducia nella giustizia e soprattutto ha rafforzato la mia fede". "Se ho saputo resistere in questi anni difficili è soprattutto perché ho avuto tanta fede e la protezione della Madonna, adesso affronterò la pena come è giusto che affronti un uomo delle istituzioni ed ora viene chiamato a sopportare una prova. Lo lascerò come insegnamento ai miei figli, devono avere fiducia nella giustizia e nelle istituzioni".

9 commenti:

Pierluigi ha detto...

provo tanto pena per quest'uomo. dopo le vicende simili che hanno visto assolti i vari andreotti e berlusconi, lui resta l'unico che andrà in galera. probabilmente non aveva un potere tale da poterla farla franca.

Anonimo ha detto...

quantomeno lui s'è costituito....!!

Pierluigi ha detto...

per evitare di uscire di casa in manette. un piacere che ha fatto solo alla sua dignità

Anonimo ha detto...

Non preoccupatevi più di tanto. Il mega ospite al rebibbia avrà una cella full optional con tutte le comodità, certo giustizia è stata fatta e un altro processo è ancora in corso sempre meglio di niente.

Giovanni ha detto...

Meglio Cuffaro che rispetta le istituzioni che un Silvio che le attacca giorno dopo giorno.. CHE ESEMPIO DA IL CAVALIERE AI FIGLI?
certo Pierluigi ha ragione quando dice che altri se la sono fatta franca, IL DIVO per esempio non farà mai un giorno di carcere, Craxi è andato via.
Ma oltre a questi personaggi illustri ci sono tanti altri personaggi già condannati ex detenuti che ad oggi si occupano di politica...
e vengono pure votati. CUFFARO se si ricandiderà prenderà tantissimi voti ma purtroppo da quanto ho capito non potrà farlo a vita. Comunque ci sarà qualcuno che li prenderà per lui

Anonimo ha detto...

Lasciamo perdere, per un attimo, il presente del nano nazionale e le sue nefandezze. Il cosonostro totò, ci ha rimesso le penne per "violazione del segreto istruttorio e menate simili, ma vi ricordate, alla vigilia di calciopoli, quando il berlusca chiamò moggi a pallazo chigi? E alla vigilia del suo famoso streap teese quello sbirro incolto che passo da boia a "politico" chiamò nei suoi uffici della proc.. un certo Romano e lo avvisò delle indagini su tale "nomisma"?
Forse basta essere sbirri e/o nordici per cavarsela sempre?

Anonimo ha detto...

La coerenza e il rispetto vero della magistratura italiana dimostrati da Cuffaro nel momento in cui ha appreso la condanna della Cassazione e il modo con cui si è consegnato alle forze dell'ordine che da casa sua a Roma lo hanno condotto a Rebibbia senza sottrarsi pubblicamente ai cronisti che lo aspettavano fuori come ha fatto sempre meritano comunque rispetto dell'uomo Salvatore Cuffaro.
Sfido oggi a trovare qualche onorevole o senatore che non sia di altri tempi che accetterebbe in questo modo il verdetto aspro e schiacciante della Suprema Corte senza alludere a errori di valutazione dei magistrati o senza autoconsacrarsi vittima e capro espiatorio di un qualche cosa di più grande.
Il grande insegnamento che ci viene dato è il rispetto incondizionato che ognuno di noi deve avere delle Istituzioni Democratiche.
Le leggi esistono per essere rispettate senza se e senza ma ma con grande garbo e grande dignità qualunque sia l'esito finale.
Anche in questa occasione il Senatore Cuffaro ce lo ha dimostrato.

Anonimo ha detto...

Quantomeno la facciata
Per quanto al milanese penso che il problema non sia lui ma la marea di lacché che ne giustificano e ne coprono le nefandezze... sono tutti pagati? Ora mi spiego come sia stato possibile Hitler e Mussolini in due civilissime nazioni.
Se tutto ciò per cui è indagato non risponde a verità perchè sta tentando il colpo di stato?
E che ci fanno tutte le opposizioni sull'Aventino?
Mentre loro si arroccano e chiacchierano costui demolisce lo stato. Altro che Unità d'Italia.
Il miglio modo per celebrarne il 150° è liberarci da questa dittatura.
Nel '43 gli Alleati avevano un progetto (esportare la democrazia) gli Italiani i Partigiani vollero solo liberarsi dal nazifascismo.
E questo mi pare attestato dagli stessi incerti risultati del Plebiscito. Liberiamoci di questa dittatura poi, se avremo le stesse palle si deciderà.

Francesco Tusa ha detto...

La pagina di storia, siciliana e italiana, che oggi viviamo e regaliamo ai nostri figli non è di certo delle migliori; non voglio però esprimermi in merito alla vicenda sia perché non sta a noi giudicare Cuffaro, ma alla sola magistratura; sia perché non mi piace colpire una belva già ferita.
Voglio però spostare la vostra attenzione ad un problema che purtroppo ancora non si è risolto. Affinché si possa cominciare a scrivere una vera, nuova e migliore pagina di storia non basta condannare la persona, ma sconfiggere il cuffarismo, e cioè un sistema politico-culturale ancora ben radicato nella nostra terra. Solo allora si potrà iniziare a parlare di politica e di cambiamento. Auguriamoci tempi migliori.