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giovedì 27 gennaio 2011

Ricordare la Shoah

« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ricordare e fare ricordare, soprattutto ai + giovani, esposti fragilmente e quotidianamente ai raggiri mediatici del criminale revisionismo storico.

Anonimo ha detto...

Non solo oggi, ma tutti i giorni bisogna ricordare l'atto ignominoso che si perpretò nei confronti del popolo ebraico nel corso della seconda guerra mondiale, ma bisogna anche ricordare quello che fù la diaspora degli ebrei dalla Spagna e sopratutto dalla Sicilia per colpa grave dell'editto di espulsione emanato nel 1493 e del quale, anche Ciminna con il governante di allora ed i suoi abitanti ebbe le sue colpe.
La scuola ciminnese, avrebbe il dovere di farsi carico del problema argonazzando un incontro con gli studenti per far conoscere quel triste momento.
Da non dimenticare anche con quanta superficialità il mondo ha dimenticato o voluto non vedere i crimini di Pol Pot, del Darfur e chissà quanti altri posti che in atto non mi sovvengono.
Giuseppe Guttilla

Anonimo ha detto...

L’assenza di un civile confronto di opinioni, sta alla base del predominare di una idea che si traduce in ideologia, in religio, in verità rivelata, inoppugnabile in quanto tale da parte di chicchessia, oggetto di fede che salva.
Da ciò l’esigenza di affermare la laicità della politica ovvero, ritenere che essa non ha il compito di “salvare” ma di mediare tra diversi interessi mai quello di far prevalere una parte maggioritaria o minoritaria che sia. Non può ratificare come giusta e darwinianamente naturale la predominanza.
Nel prendere atto di come il predominio di una idea radicalizzata (=ideologia) dunque tradotta in lotta Bene/Male (dove Bene=Ideologia sostenuta) abbia prodotto e produca esiti contro natura, non possiamo non combattere “voltaireanamente” ogni tendenza ideologizzante; ogni forma maggioritaria (predominante) di governo degli stati che in tal guisa si sentono legittimati dal Popolo
e dunque depositari (non più delegati) dell’esercizio della sovranità: tiranni.
E’ difficile ma la Democratia non è solo governo del popolo ma di molti, perché di molti è costituito il popolo.
Le basi dello schiavismo, dell’antisemitismo, di qualunque ismo sociale affondano le radici in una idea riduttiva della sovranità, qualunque sia la forma del suo esercizio. Trovare i mezzi affinché la sovranità sia sempre di tutti, anche delle minoranze, è compito della Democrazia