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domenica 23 ottobre 2011

Lettera contro l'anonimato

Alleanza Democratica Universitaria e la sez. locale dell’U.D.C. di Ciminna. 
Ecco perché in Democrazia è sbagliato esprimere da anonimi giudizi sull’azione politica e sociale altrui, se chi scrive vuole veramente migliorare il contesto socio-politico in cui vive!  
Secondo l’art. 18 della costituzione Italiana infatti:
 i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

Si sa, infatti, che solo in alcuni casi lo Stato Italiano ammette l’esistenza di apparati nei quali determinati uomini possono segretamente realizzare determinate scelte politiche e di pubblica sicurezza:


nel caso dei servizi segreti!

 Quando, cioè, per Ragion di Stato, si deve garantire la segretezza di determinate operazioni in ambito militare e diplomatico, e con esse l’incolumità di quanti quotidianamente lavorano per sconfiggere la minaccia del terrorismo e di tutte quelle forme di criminalità organizzate che minano la libertà stessa degli Stati Democratici. 

   Ma noi non siamo né dei militari né dei diplomatici, ma semplicemente cittadini facente parte di una comunità civile.

   Ed è proprio, infatti, delle sane comunità civili promuovere relazioni politico-sociali attraverso un sano confronto dialettico fra cittadini, poiché è solo da esso che si può sperare di promuovere la realizzazione  di ogni potenziale progetto di rilancio della politica!

    Un obiettivo che può essere raggiunto solamente nella misura in cui siamo in grado di esprimere le nostre idee politiche pubblicamente, visto che è da una tale azione che dipende il nostro “Status di Popolo sovrano”. E da ciò, infatti, che deriva il più importante dei valori fra quelli che stanno a fondamento di una grande democrazia:

   “la capacità che abbiamo di esprimere sempre, secondo coscienza e secondo scienza,  con lealtà le nostre idee politiche verso coloro ai quali il nostro pensiero è destinato; specialmente se sono antagonisti politici, poiché è in questa azione che risiede la differenza fra chi è un vigliacco e chi, invece, non lo è…”

   Noi tutti, infatti, sappiamo che l’Italia è una Repubblica Democratica ove la sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione al fine di garantire i diritti inviolabili dell’uomo. 

   Quasi tutti però, fra quanti scrivete nell’anonimato, e non solo su questo blog, sembra che abbiate dimenticato il senso di questo elementare ragionamento, ma soprattutto sembra che abbiate dimenticato il senso che racchiude in se la parola sovranità.

   La parola sovranità, infatti, non sta a significare semplicemente il diritto che il cittadino ha di eleggere i propri rappresentanti politici, poiché questo è semplicemente un fatto conseguente.

    La Sovranità risiede, infatti, soprattutto, nella capacità che il cittadino ha di autoeducare la propria persona, al fine di cercare di conseguire sia attraverso l’educazione ricevuta nel contesto familiare e sociale in cui vive, sia  attraverso gli studi fatti, sia attraverso le proprie esperienze di vita, le seguenti  virtù:

·       Teologali: Fede, Speranza, Carità;

·       Politiche o cardinali: Giustizia, Fortezza ,Prudenza, Temperanza.

   Solo, infatti, colui che si sforza di fare ciò, può diventare:

·       sia  un uomo buono, che adempie ai propri doveri nell’ambito della sua vita privata;

·        sia un buon cittadino capace di rispettare il suo prossimo anche nell’ambito delle sue pubbliche relazioni. Per fare ciò, però, e lo sappiamo bene tutti, non basta lanciare la pietra nascondendo poi la mano… A meno che voi, popolo degli anonimi, non volete semplicemente prendere il fuoco con le mani degli altri, il che non è affatto dignitoso, visto che nella migliore delle ipotesi, state facendo la parte dei vigliacchi!!! Ma io non credo che voi lo siate e allora datene prova…

   Infatti, solo l’uomo che riesce a fare sintesi nel proprio animo delle succitate virtù teologali e politiche (o cardinali) può aspirare veramente di diventare cittadino sovrano avente in se quel bagaglio culturale necessario in grado di indirizzare sempre, come ho già scritto, le proprie scelte politiche secondo coscienza e secondo scienza.
 
Nota bene:

   Sovrano, infatti, non è l’uomo che utilizza la sua posizione sociale o di potere per assoggettare la società in cui vive alla realizzazione dei suoi interessi personali… Sovrano, in una Repubblica Democratica, è il cittadino virtuoso che  spende la propria persona al fine di promuovere la crescita del contesto sociale in cui vive!

   Ciò è dimostrato dal fatto, che la parola che si contrappone a Sovrano è il termine Tiranno. Parola con la quale si intende definire, secondo il significato assunto in età moderna, l’uomo che, privo di ogni scrupolo e di ognuna delle  succitate virtù, tende sempre a fare un uso improprio sia del proprio ruolo sociale sia del potere politico conseguito… 

    Sovrano, dunque, in Democrazia è il cittadino virtuoso che vive “de viso” l’Agorà e cioè la piazza:

colui che discute pubblicamente a viso aperto sulle questioni che riguardano lo sviluppo socio-politico dello Stato in cui vive,  assumendosi “sempre” la piena responsabilità delle proprie azioni.

   Questo, quantomeno, fu il senso che i Padri delle Democrazie intesero riconoscere alla parola “Sovrano” quando la estesero a tutti i cittadini… 
   Fu, infatti, solo quando venne riconosciuto ciò, che decisero di estendere lo “Status” di Popolo Sovrano a tutti i cittadini italiani. E ciò avvenne nella misura in cui venne ad essi riconosciuto il diritto di poter partecipare con il proprio voto alle scelte politiche da cui dipende ogni sviluppo dello Stato in cui vivono.  

    Purtroppo, a quanto sembra, quasi tutti avete dimenticato che questa Libertà e Dignità riconosciuta oggi in tutte le democrazie più avanzate dell’occidente, venne raggiunta a carissimo prezzo: dopo secoli e secoli di rivoluzioni sociali e di due guerre mondiali costata la vita di milioni di uomini!

    A conferma di ciò basti pensare sia alla Rivoluzione Francese sia  all’ultimo conflitto mondiale.
   In questi casi, infatti, si che fu necessario operare anche di nascosto, perché quanti fra gli uomini desideravano creare una Repubblica Democratica non si muovevano entro le logiche politico-sociali di una forma di governo che  poteva garantire la loro libertà di espressione e di associazione politica…!! Viceversa, non si sarebbero mai mossi segretamente, poiché lottavano proprio per uscire da ogni forma di declassificazione del proprio pensiero e della propria persona, che consisteva:

nel non avere alcuna voce in capitolo nella vita politica e sociale nello Stato in cui vivevano.

   Uomini, filosofi, poeti, scrittori, musicisti, politici, giovani ventenni e imprenditori ecc. ecc., che non esitarono a mettere a disposizione la propria cultura, la propria arte, le proprie risorse economiche e la propria stessa vita nella speranza di realizzare un sogno:

un nuovo ordinamento politico-sociale nel quale i loro figli e le generazione future avrebbero potuto avere tutti quei diritti civili che a loro erano stati invece negati e cioè:

·       Libertà di parola;

·       Libertà di potersi liberamente riunire in luogo pubblico;

·       Libertà secondo la quale nella società tutti gli uomini sono uguali dinanzi alla Legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali  a prescindere  del blasone familiare nel quale erano nati;

·       Libertà di poter fondare pubbliche associazioni politiche al fine di teorizzare una società libera, dove gli uomini potessero liberamente criticare, un giorno, il potente di turno, senza correre alcun rischio per l’incolumità della propria persona e dei propri cari.

·       Il diritto al voto per le donne.

    Ecco perché è sbagliato oggi scrivere nell’anonimato, a maggior ragione se fra di voi ci sono anche delle donne, perché il farlo significa soprattutto mancare di rispetto alla memoria di tutti coloro che nella Storia, come ho già sopra detto, hanno dato persino la vita, affinché oggi noi tutti potessimo essere governati da regole democratiche. 
  
   Vedete cari concittadini, si parla sempre di rivalutare il nostro patrimonio culturale, le nostre chiese, i nostri monumenti e con essi il nostro patrimonio territoriale ed ambientale, poiché siamo soliti dire che
il farlo può creare le condizioni per promuovere lo sviluppo della nostra comunità sotto il profilo culturale, sociale, economico e politico.

   Non sento, però, mai nessuno, fra i cittadini, parlare della salvaguardia dei valori rappresentati dal più importante dei monumenti presenti nella nostra comunità:

“del Valore Civile del MONUMENTO DEI CADUTI, che guarda caso viene sempre posto nelle nostre piazze o Agorà! O meglio: del perché esiste e per quali cause hanno perso la vita gli uomini che vi figurano con tanto di nome e cognome…

   Adesso però ve lo dico io qual è il motivo per cui esiste, poiché è proprio arrivato il momento di ricordare a tutti il motivo per cui sono morti:

  esso rappresenta l’onore massimo tributato dallo Stato ad ognuno di quei suoi Figli morti in guerra, affinché ognuno di noi oggi potesse essere cittadino di una libera Democrazia. 
  
    Ecco quindi spiegati i motivi per cui è sbagliato rimanere nell’anonimato, a maggior ragione poi, se si commentano le scelte politiche che riguardano la vita pubblica della  nostra comunità in cui viviamo.

    Del resto è da sempre che si sa, che agire nell’anonimato, quando si è cittadini di una libera Repubblica Democratica, non fa altro che mortificare la memoria di quanti con il loro nome e cognome vengono ricordati sia nelle vie, sia negli edifici pubblici, sia nel MONUMENTO DEI CADUTI  posti nelle nostre oramai, purtroppo, sterili piazze!!!

   Ciò perché, é come se per l’anonimo tutti costoro fossero morti invano… e cioè:  come se non riconoscesse alcun valore alla Libertà che noi tutti oggi abbiamo da loro ereditato:

la libertà di poter dare dignità politica sia al nostro pensiero, sia al nostro nome e al nostro cognome.

   Pertanto, invito quanti ritengono corretto di dire la loro nell’anonimato di passare sia da piazza Umberto I sia da piazza Alcide De Gasperi e leggere nel Monumento dei Caduti ognuno dei nomi e dei cognomi di tutti quei nostri concittadini morti per la Patria.

   E’, infatti, sulle gambe di quanti fra i cittadini si sanno assumere a viso aperto la responsabilità delle proprie azioni, e non certamente sulle gambe degli anonimi, che continueranno a camminare ancora le idee di tutti quegli uomini che sono morti per garantire la nostra Democrazia, come ad esempio: 

·       Aldo Moro;
·       Giovanni Falcome;
·       Paolo Borsellino;
·       Peppino Impastato;
·       Padre Puglisi;
Ecc.ecc…

E ciò avviene per il semplice fatto che non tutti i cittadini abbiamo il coraggio di lottare a viso aperto per tutelare i valori democratici della società in cui viviamo. 


Dunque, posso concludere con le seguenti parole:

“Sventurata  la terra che ha bisogno di eroi”.
(di Berthold Brecht)

E aggiungo:

Senza futuro è una società i cui cittadini non hanno la capacità di assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni, poiché dipende solo dalla volontà che hanno di far fronte ai propri Doveri civili che può generare la tutela di ogni loro Diritto politico-sociale.

Con affetto

Il Responsabile cittadino dell’U.D.C. di Ciminna
Dr. Salvatore Elia Catalano

2 commenti:

Davide D'Alessandro ha detto...

Il contenuto della lettera mi ha spinto diverse volte a scrivere commenti e anche articoli, io personalmente mi sono sempre contrapposto ai commenti anonimi, firmando sempre con nome e cognome, mettendo le mie parole in discussione insieme al mio viso; ma non penso che scrivere da anonimo denigri le conquiste di chi ha lottato a viso aperto per la democrazia. Perchè credo che l'anonimato sia utile per molte denuncie del mondo pubblico, altrimenti un letterato conosciuto come George Orwell pseudonimo di Eric Arthur Blair, che difendeva la democrazia con tutto se stesso sia con le denuncie fatte con i suoi libri(1984, La fattoria degli animali, ecc) pubblicando i suoi libri da anonimo; ma anche con la battaglia, Eric si reca in Spagna per combattere il governo fiolofascista di Francisco Franco; diventerebbe un uomo che va contro la democrazia; questo esempio mi sembra abbastanza utile per fare una distinzione tra Anonimi con la "A" maiuscola e anonimi semplici che usano il mezzo della comunicazione scritta per la semplice offesa. Se Eric(Orwell) vivesse ai nostri giorni commenterebbe con un nickname ma non potremmo mai dire di lui che sia un anti-democratico

Filippo Leto ha detto...

A volte abbiamo tante di quelle libertà da non rendercene conto ed ignorarle...