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lunedì 19 marzo 2012

Da Cicerone alla nostra chiazza

di Davide D’Alessandro
Siamo arrivati alle porte delle elezioni amministrative e vi propongo un paio di massime tratte dall'opera “Manualetto di campagna elettorale” di Quinto Tullio Cicerone, nel quale Quinto dà delle dritte al ben più celebre fratello Marco su come deve agire il “Candidatus” per la carica di Console al foro romano.

  • Procura che si possa accedere a te giorno e notte e che siano aperte non solo le porte della tua casa, ma anche del tuo animo.
  • Gli uomini, infatti, non desiderano soltanto ricever promesse, soprattutto quando si rivolgono a un candidato; vogliono anche che siano promesse generose e formulare in termini onorevoli.
  • Esige che si conosca il nome degli elettori, che ci si comporti in modo benevolo nei loro confronti, che si susciti in loro un movimento di opinione.
  • Tu puoi in piena onestà, ciò che non ti sarebbe consentito nel resto della vita, ammettere alla tua amicizia tutti quelli che vuoi, mentre se in altre circostanze cercassi di farteli amici, parresti agire dissennatamente; se invece non lo facessi con molti, e scrupolosamente, in una campagna elettorale, non sembreresti affatto un candidato.
  • Devi adoperarti per esigere ora da loro ciò di cui ti sono debitori, esortandoli frequentemente, pregandoli, incoraggiandoli, facendo loro capire che non avranno più un’altra occasione per provarti la loro gratitudine.
  • Cerca e scopri uomini di ogni religione, conoscili, valli a trovare, assicurati la loro fedeltà, procurati che ti sostengano nella campagna elettorale presso quanti sono loro vicini.
  • È pure di grande aiuto alla tua condizione di uomo nuovo il fatto che aspirino al consolato nobili tali, che non esiste persona capace di affermare che la nobiltà debba loro giovare più di quanto a te i meriti.
  • Procura che - se in qualche modo è possibile - sorga anche nei confronti dei tuoi avversari un sospetto, appropriato al loro comportamento, o di colpa o di lussuria o di sperpero.
  • Ciò che non puoi fare rifiutalo in modo cortese o addirittura non rifiutarlo; la prima è comunque la caratteristica di un uomo onesto, la seconda di un buon candidato.
  • Fa che sia ben chiaro il numero rilevante dei tuoi amici e il loro ceto d’appartenenza, perché hai dalla parte tua quel che nessun uomo nuovo ha mai avuto.
  • Bisogna poi procurarsi amici d’ogni tipo: per l’apparenza, uomini illustri per cariche e per nome, i quali anche se non si danno premura di raccomandare il candidato, gli conferiscono tuttavia un certo qual decoro.
  • In quanto a coloro che sono a te legati dalla speranza - si tratta d’un tipo d’uomini ancor più zelanti e servizievoli – fa in modo che il tuo aiuto sembri a loro completa disposizione e lascia intendere che tu consideri con attenzione i loro servigi.
  • È, poi, indispensabile per un candidato, il cui atteggiamento, il cui volto, il cui modo d’esprimersi devono esser mutevoli e devono adattarsi al modo di pensare e alle inclinazioni di tutti quelli che incontra.
Sono consigli di una politica lontanissima siamo nel 64 a.c.; ma ahimè ancora attualissimi e applicati dalla nostra classe politica sia locale che nazionale, una politica fatta di clientelismo e populismo. Tra poco le vedrete in atto, forse anche con un sorriso sulle labbra pensando a quanto la nostra politica è antiquata e piena di vecchie logiche. Ma forse per alcuni la vittoria è più importante di altro; Marco Tullio Cicerone salì al foro come console, non so se ascoltò i consigli del fratello; ma i nostri candidati che ancora oggi li applicano vinceranno? Chissà.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

RAPPORTI POLITICI
Art. 48.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.

La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.

Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Art. 50.
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.

Art. 51.
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.

La legge può, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica....Questa è la nostra costituzione...
Anche il nostro ordinamento non sarebbe male,spesso mi è capitato di giudicare le vecchie democrazie migliori delle nostre,a noi pare che nell'antichità ci fosse democrazia solo perchè i testi ne parlano,in realtà non c'è stata mai più democrazia di ora tuttavia dobbiamo prendere atto che è un sistema che non funziona....dovremmo proggettare qualcosa di diverso...angelo nigliazzo

Anonimo ha detto...

Dimenticavo,amo le vecchie democrazie e so che c'è molto da imparare,soprattutto il sorteggio in uso nella democrazia greca...però non credo,anzi con certezza dico che non sono state democrazie se consideriamo che il diritto di voto era limitatissimo:Le donne non votavano,i ceti popolari neanche....una strana democrazia ....filosofiamo su queste ma da qui a prenderle a modello ....

Anonimo ha detto...

AnonimoMar 17, 2012 04:14 PM
Dimenticavo,amo le vecchie democrazie e so che c'è molto da imparare,soprattutto il sorteggio in uso nella democrazia greca...però non credo,anzi con certezza dico che non sono state democrazie se consideriamo che il diritto di voto era limitatissimo:Le donne non votavano,i ceti popolari neanche....una strana democrazia ....filosofiamo su queste ma da qui a prenderle a modello...Angelo Nigliazzo...ripeto il commento perchè mi sono dimenticato di uscire dall'anonimato

Anonimo ha detto...

Commento metafora...Quando ero piccolo sentivo spesso dire che i giovani sono maleducati,per cui deducevo che questi fossero tutti ineducati o maleducati e i non giovani tutti educati,la cosa mi stonava fin dall'inizio,ora ,e da qualche tempo, prendo atto del fatto che non c'è differenza tra giovani e vecchi:ci sono vecchi maleducati che buttano spazzatura ovunque,non si fermano per far passare i pedoni sulle strisce pedonali,e ci sono giovani che fanno le stesse cose;e poi ci sono giovani che sono attentissimi a fare la differenziata,e si fermano se deve passare il pedone...Non penso che le regole scritte siano peggiori di ieri,e neanche i comportamenti,è che fortunatamente c'è una maggiore richiesta di civiltà,per cui la percezione è che oggi siamo più indietro di prima....effettivamente siamo indietro.qui in Sicilia,ma il paragone non lo farei con l'antichità,ma con i paesi civili ,dove ci sono parchi e scuole pulite,strade pulite e cittadini che collaborano a mantenere un decoro...ecc... potrei continuare ancora ma penso il concetto sia passato,,,Angelo Nigliazzo

Anonimo ha detto...

Scusate ,correggo "progettare" e non "proggettare"...Angelo Nigliazzo

Anonimo ha detto...

Praticamente nella fretta,leggendo velocemente e nella disattenzione, non ho capito che la conclusione di Davide fosse critica nei confronti di quella democrazia,pensavo la premessa fosse un esempio di democrazia,invece a rileggere il commento con calma prendo atto che voleva far capire come alcuni mali si perpetuano nel tempo...i miei commenti quindi sono fuori luogo rispetto all'idea che voleva trasmettere Davide,ma pregnanti nella direzione che porta il commento letto con attenzione....mi scuso per il disorientamento che ho potuto causare...Nigliazzo Michelangelo.

Davide D'Alessandro ha detto...

La mia non è una critica verso quella democrazia,ma un ironizzare sul modo di fare politica, adeguato forse per il tempo, ma inammissibile a distanza di più di 2000 anni.

Anonimo ha detto...

Grazie per l'ulteriore spiegazione...Nigliazzo Michelangelo

Anonimo ha detto...

Pensavo di vivere in un paese arretrato ma non di 2000 anni.
Per fortuna si sta creando qualcosa di nuovo, di diverso, fuori dagli schemi e che non rispetta le regole di Cicerone.
Ma a volte mi chiedo, il popolo come vuole essere trattato? fatevi le domande al contrario e aiutatemi a capire se le regole di Cicerone piacciono a chi le subisce.