Franco Ribaudo Sindaco di Marineo |
E' vero che per i Comuni dell'ATO PA 4 era impossibile uscire dal COINRES, nonostante ne fosse stata accertata la gestione fallimentare? Su questo punto, lo staff di www.bagheriainfo.it ha chiesto il parere al Sindaco di Marineo Franco Ribaudo conosciuto per aver intrapreso una strada diversa, decidendo di uscire dal COINRES e tutelare gli interessi della propria cittadinanza. Dopo aver lasciato il COINRES 3 anni fa, Ribaudo ha inoltre ottenuto per il suo ente il riconoscimento di comune virtuoso nell'ambito della raccolta differenziata.
Il Comune di Ciminna, come Bagheria e tutti gli altri appartenenti all'ATO PA 4, ha subito in questi ultimi anni l'aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti. Rispolverando i nostri archivi, capite come il fatto è diventato uno dei principali argomenti politici-amministrativi; potete infatti trovarne riscontro nei diversi articoli: sui disagi creati dagli scioperi del personale, sui comizi messi in opera dall'opposizione, e sulle discussioni in consiglio comunale. Vi proponiamo l'intervista a cura di Viviana Lamesta al fine di potervi fare anche voi un idea sul caso, e raccogliere attraverso i commenti le vostre considerazioni e riflessioni.
Sindaco Ribaudo come e' cominciata la sua esperienza nel COINRES?
In realta', quando fui eletto sindaco, nel 2008, il Comune di Marineo aveva gia' aderito al consorzio COINRES, cosi' come gli altri comuni dell'hinterland. Mi resi conto quasi subito che il comune di Marineo non aveva una situazione finanziaria florida, e molte delle uscite erano riconducibili ai costi di smaltimento dei rifiuti. Per fare esempi concreti e con dati alla mano: nel 2005, quando era in atto ancora una gestione comunale, il nostro ente spendeva 555 mila euro per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani; nel 2006, con l'avvio della gestione COINRES, il costo si era incrementato in un anno di 300 mila euro, arrivando a quota 845.247,00 euro. Nel 2007, il comune di Marineo arriva a pagare ben 1.185.071,00 euro, arrivando a quota 1.550.000,00 nel 2008, anno del mio insediamento. A dicembre del 2008, sei mesi dopo essere stato eletto sindaco, ho scelto, con coraggio, di rompere il contratto di servizio con il consorzio COINRES, dandomi insieme alla mia giunta 3 obiettivi: riduzione dei costi, riutilizzo, riciclo e recupero dei rifiuti. Nel 2011 abbiamo avuto un risparmio netto per le casse comunali di circa 600 mila euro per la gestione del sistema integrato di raccolta e smaltimento dei rifiuti, spendendo un totale di 960.500,00 euro per l'intero anno. Le previsioni per il 2012 lasciano ben sperare, prevedendo un ulteriore abbattimento dei costi che stimiamo ci portera' a spendere per l'anno in corso 695 mila euro, grazie ai proventi della raccolta differenziata; cio' ci portera' ad abbattere la TARSU del 20% che passera' cosi' da 1,66 euro mq a 1,33 euro mq.
Come e' cominciato il percorso di fuoriuscita dal COINRES?
Questo percorso e' iniziato con la rottura del contratto di servizio stipulato dal mio predecessore nel 2006 con il COINRES, che prevedeva l'impegno del consorzio ad occuparsi della gestione dell'intero ciclo dei rifiuti, compreso di raccolta differenziata. In realta', quel servizio non veniva svolto e quindi abbiamo sciolto quel vincolo contrattuale, che legava il nostro ente al consorzio, per inadempienza. Oggi per la raccolta dell'umido utilizziamo gli operai del COINRES (7 unita' per 7 mila abitanti) che sono i nostri ex dipendenti comunali transitati alla societa' e che paghiamo direttamente, ma per la raccolta della differenziata ci rivolgiamo ad una ditta esterna.
Anche gli altri comuni, come Bagheria, avrebbero potuto decidere di sciogliere quel vincolo in qualsiasi momento?
Certamente si'! Anche gli altri sindaci avrebbero potuto fare quello che ho fatto io; tra l'altro devo dire che gli atti di impugnativa del contratto che ho fatto nel corso della mia iniziale gestione amministrativa, per uscire dal consorzio, non sono stati mai contestati dal COINRES.
Eppure era stata messa in giro la voce che il comune di Marineo fosse stato costretto a rientrare nel consorzio e a pagare penali salatissime per questa scelta. Come a dire: e' impossibile uscire dalla societa'
Questa e' solo una enorme bugia. Io le posso garantire che il mio Comune, e il sottoscritto, non ha mai pagato un centesimo di penale al COINRES, semplicemente perche' i miei atti non sono mai stati impugnati dalla societa'. In sintesi: non e' in atto alcun contenzioso con la societa' per esserne uscito. E' certamente chiaro che essendo stati soci del consorzio, cosi' come gli altri comuni, abbiamo registrato una perdita di esercizio nella gestione, debiti che certamente siamo costretti a pagare, ma i costi del contratto di servizio, della mala gestione del servizio, quelli non li paghiamo, non siamo costretti a pagarli e non li pagheremo, avendo risolto il contratto.
Oggi Lei vanta un primato importante nell'isola che e' quello di comune virtuoso in termini di raccolta differenziata
A due anni dall'avvio della raccolta differenziata, iniziata il 7 settembre del 2009, oggi possiamo vantare di avere raggiunto la percentuale del 60% di R.D., di avere ridotto a Marineo la riduzione pro capite dei rifiuti del 20%, di vivere in un paese pulito e di avere una tariffa TARSU fra le piu' basse del comprensorio ( e 1.66 mq). Il nostro lavoro e' stato riconosciuto a livello nazionale, regionale e internazionale, avendo aderito ( primo comune in Sicilia) alla Strategia Rifiuti Zero, divenendo Marineo modello di sostenibilita' ambientale per tante altre realta'.
Un mese fa e' stata pero' sequestrata, per carenze igieniche e mancanza di autorizzazioni, un'area comunale di vostra competenza in cui svolgevate la pressatura della differenziata. Tutto e' partito da una denuncia del COINRES. Come risponde?
Non c'e' stata alcuna omissione delle norme di igiene e sicurezza, ma questo episodio e' legato alla ennesima ripicca del Coinres. La differenziata nel comune oggi e' arrivata al 60 per cento e questo grazie ad una limpidita' e nell'impegno di tutti e proseguira' nonostante i sigilli. Del resto, sempre in contrada Favarotta abbiamo una seconda area a nostra disposizione.
3 commenti:
interessantissima intervista, peccato che è stato messo il bavaglia ai tanti anonimi che avevano a cuore questa vicenda coires. è strano non leggere commenti.
bavaglio no bavaglia, scusate l'errore di battitura
Più che gli anonimi mi piacerebbe leggere qualche commento degli amministratori e dei consiglieri che hanno tanto parlato del fatto in questione; citando anche loro stessi l'esempio marinese.
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