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martedì 18 maggio 2010

Cannes 2010: Il Gattopardo in versione restaurata

di Francesco Tusa
La The Film Foundation diretta dal regista italo-americano di origini ciminnesi Martin Scorsese si è occupata del restauro del film, Il Gattopardo di Luchino Visconti. (continua...)

14 commenti:

nostalgie ha detto...

Un piccolo contributo per i + giovani e la loro conoscenza:
Martin Scorsese, il cui genitore proveniva da Polizzi e la madre apparteneva alla famiglia Speziale (Nex per i miei contemporanei) nacque e visse fino all'età di circa 18 anni al 238 di Elizabeth St Manathan NY, palazzo per intenderci con le scale antincendio esterne, abitato per la quasi totalità di famiglie di ciminnesi. Qualcuno ancora oggi lo ricorda salire le scale a corsa, con il suo bravo abitino di seminarista della S Patrick Scool.
(Scusatemi l'inglese approssimativo)
La pellicola, per qualunque motivo se ne parli, mi tocca le corde intime della mia memoria, piccola comparsa, di appena 6 anni, (ahimè effimera) nel film. Fortuna che i miei ricordi siano ancora così nitidi,che grazie, forse all'affetto per un'opera d'arte, non hanno bisogno di restauro. E rivedo Claudia Cardinale alle prime armi, fugaci apparizioni, rivedo Alain Delon che arriva alle vecchie scuole elementari (sede della troupe) con la sua maserati cabrio grigia metallizzata. E Burt Lancaster, che sembra il Principe Fabrizio Salina che interpretava Burt Lancaster, che appariva dal nulla alla purchiarola con la sua smisurata Cadillac Bianca. E là tutti noi, vecchi, fimmini carusi e caruseddi che taliavamo stropicciandoci gli occhi, dubitando della realtà che ci si mostrava davanti.

Anonimo ha detto...

mi pari chi stu paisi si firmo al gattopardo e basta. na cosa ficinu....e finiu. x favore, basta con questo gattopardo

Anonimo ha detto...

Grande tolleranza e piena comprensione della propria storia, complimenti all"antigattopardiano

Anonimo ha detto...

caro\a mio\a, non è antigattopardianismo ma bensì un dato di fatto. sembra che in questo paese ci sia di ricordare solo quello. ci sono tantissime altre cose a cui pensare.

e vai con la polemica!!!!! ha detto...

per esempio?

Anonimo ha detto...

E infatti! La gattopardata ciminnita con tutto quanto di nostalgico -e basta- lasciamola un da parte (ai ricordi di qualche sessantenne -tra i più giovani-). Ciminna ha cose in fondo più eterne e concrete che calpesta ogni giorno.. Perle date ai porci! Scusate ma mi inc...volo.

e vai con la polemica!!!!! ha detto...

Non so forse il colto antigattopardiano si ispira a Mario Soldati che (prima ancora di L Visconti) rifiutò dalla Titanus la regia del film?
Oppure come i nazisti i quali avrebbero voluto riscrivere la storia per cancellare la "consapevolezza della propria condizione di inferiorità sociale" fecero quei tristemente memorabili roghi dei libri pellicole quadri etc?
O altro ancora, abbiamo a che fare con un maniaco salutista il quale vuole la distruzione dell’arte in quanto strumento in grado di diffondere un'infezione.?
Che Dio ci guardi, invece, se siamo di fronte alla sindrome dei musulmani, gli integralisti estremi, (ma anche cattolici) per i quali le immagini, ancorchè in movimento, sono opera del demonio ragion per cui è meglio dare alle fiamme foto e filmati di qualsiasi genere?
Su da bravo dacci qualche altro indizio cosi ti strizziamo ben ben il cervello.
Infine, rivolgo un appello ai titolari del presente blog: quando scegliete un argomento, abbiate cura di collaudare per bene i vostri sistemi di sicurezza (non mi riferisco a quelli informatici ma squisitamente a quelli personali) perché ……con la gente che c’è in giro.

Anonimo ha detto...

quante polemiche inutili... perchè fare un cattivo uso di una cosa bella come questo blog. ma scusa non ho capito bene. migliorare la sicurezza personale...... che significa???? se questa era una minaccia ai gestori del blog avete davvero superato i limiti.. in bocca al lupo ragazzi continuate così.

Brutus ha detto...

Quando il sentore di fumo ci mette in allarme! E' del tutto evidente che per i Ciminniti al di la del valore dell'opera letteraria, dell'opera cinematografica, "Il Gattopardo" finisce per essere mitizzato. Figuriamoci per chi è stato tra le comparse... Quanti oggi, nel dominio assoluto della civiltà dell'immagine, e quindi dell'apparire più che dell'essere, non farebbero carte false pur di esser visti in TV? Facebook ne è un esempio straordinario: in fondo il monitor del pc non è una specie di televisione?
Resta ovvio che a Ciminna Gattopardo significa poi, tentivi più o meno riusciti di operatività politica, da quelli posti in essere dall'Amministrazione Catalano che provarono ad instaurare una specie di gemellaggio con il comune di Santa Margherita Belìce e che portò a titolare due strade a Visconti ed a Tomasi di Lampedusa a quelli più recenti... Tra questi ultimi il lavoro fatto dalla nostra scuola superiore, sponsorizzato dall'Amministrazione.
Significa pertanto entrare nel campo della attività politica soggetta, com'è naturale più che per altre, non solo a critica quanto a prese di posizioni non sempre in buona fede.
E dunque se si agisce da iconoclasti e talebani è un discorso, se si agisce con senso critico è altro. Gran parte dei superiori interventi spero abbiano solo voluto puntualizzare che, l'azione culturale dell'Amministrazione civica non può esaurirsi nella problematica gattopardiana. Ciminna in effetti, a parte la chiesa madre, non offre altro come testimonianza del set cinematografico ma, con mezzi ed iniziative più o meno validi si è voluta "sfruttare" la notorietà dell'opera cinematografica e ricamarci qualcosa sopra (turismo?). Ma operazioni simili, a volte con un gusto quasi "decadente" (e qualcuno ricorderà qui "l'orrido fa cultura" di baroniana memoria con riferimento ad un programma elettorale che metteva tra le possibili cose da "sfruttare turisticamente" le catacombe di san Domenico) sono possibili solo a determinate condizioni. Che esista qualcosa di concreto, che la popolazione ne abbia contezza come di "cosa patrimoniale", che l'A.C., altri istituti della società civile, affidino a competenti un progetto e lo sostengano economicamente. Spesso è l'incompetenza a far fallire le iniziative.

nostalgie ha detto...

La cosa strana è che, qualunque argomento viene trattato du questo blog, o per uno o per l'altro verso, inducono i postanti a riferirsi direttamente all'attività amministrativa comunale. Il mio intento, voglio sottolineralo a questo punto soltanto per gli autori del blog, era quello di dare una personale testimonianza di frammenti di conoscenza, senza per questo entrare a far parte del mondo dell'edonismo berlusco-coroniano o aspirare a presenze in format televisivi di dubbio gusto. L'anonimato, ritengo, sia prova della buonafede dello scrivente!

Anonimo ha detto...

Ciminna è un problema geografico... Noi stessi abbiamo l'abitudine di dire che siamo in un fosso! Poi ci sono le doline (avete provato a scendere al centro di una dolina?) poi c'è una contrada che si chiama Pocuviri... E' un problema d'orizzonti "limitati". Si finisce per credere che qui nasce e qui tramonta il sole, che Ciminna sia "l'Umbilico del mondo". Da questo punto di vista seguiamo consigli gattopardiani. Se usciamo se saliamo fin tanto da vedere orizzonti lontani allora diventiamo eccelsi. Ma una volta preso il volo addio Ciminna! Ciminna è buon terreno da vivaio. Nulla potrà crescere in pieno campo. Troppi venti, troppo umido e troppa muffa, poco sole, troppa nebbia. Diventiamo come quei rettili che vivono nelle profondità delle grotte, incolori e persino senz'occhi...

Anonimo ha detto...

Le teorie darwiniane sono affascinanti e proprio per questo si sono spesso radicate, alla faccia dei credi religiosi correnti.
Tuttavia credo che sia riduttivo cogliere soltanto il fatalismo dai "consigli gattopardiani" o + semplicemente dalle parole di Don Fabrizio, anche perchè conoscendo anche l'origine delle nostre ancestrali (e congenite) colpe, quando vogliamo, quando sappiamo lottare, quando ci lasciamo nutrire dal nostro orgoglio siculo, quando siamo disposti al sacrificio, quando l'esasperazione per le ingiustizie, soprattutto quelle della STORIA, diventa insostenibile....noi sapppiamo riemergere ed aprire gli occhi, tenendo sempre presente la nostra identità.
Ho fame e vado a magnà!

Vercingetorige ?!! ha detto...

Ma possibile che non riusciamo a trovare qualcosa di veramente ciminnitu?
Che ci dobbiamo arrampicare sugli specchi e far nostre cose delle quali abbiamo goduto di una specie di effimero usufrutto?
Forse l'incontro su Santo Meli e Luigi La Porta che sono due ciminniti doc può offrirci qualche spunto e così u Chiarchiaru, dove si dice che il brigante abbia nascosto il suo tesoro, oltre ad essere una splendida zona di interesse paesaggistico che pochi conosciamo può rivestirsi di fascino e di mistero.
Se ho tempo ci farò una capatina.
Non so che cosa ci diranno ma mi intriga.
E' un pezzo di storia di Ciminna che sconosciamo (ammesso che conosciamo il resto).
Quasi buonanotte.

Brutus ha detto...

Qui il problema non è se Ciminna è senza memoria e senza cultura. Ma che te ne fai di una ricchissima biblioteca quando non sai nemmeno leggere... Si però non si tocca è riordu du nonnò. Ma ne siamo gelosi custodi. Di che? della polvere e del tarlo...
Siamo custodi di ricordi... c'era una volta, la matrice, paolo amato, e tante belle cose. C'erano non perchè fossero nati come un fungo dall'oggi al domani. C'erano perchè c'erano ciminniti colti e sensibili che quando respiravano facevano cultura.