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sabato 8 maggio 2010

SS. Crocifisso di Ciminna “Patri di li Grazii”

di Vito Piscitello

In una notte buia del 1623 morì di morte violenta, colpito da una “scopettata”, Bartolo Caiazza. Come di consueto la mattina seguente convennero per le esequie il clero e le confraternite religiose. Iniziato il corteo funebre, diretto verso la vicina chiesa di San Giovanni Battista, il giovane addetto a portare l'insegna della confraternita omonima, nel prendere la croce che.....(continua)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa sono storie che tutti i ciminniti devoti dovrebbero conoscesce..

Grande Vito...

Martino Savoca ha detto...

La festa del S.S. Crocifisso a Ciminna è un momento di profonda e straordinaria fede e devozione per tutta la comunità che si immerge per un'intera settimana in un rapporto di intimità con Gesù Crocifisso che, a mio avviso, non ha paragoni.
Veramente quell'immagine del Crocifisso riesce a suscitare emozioni indescrivibili e scruta l'animo di ognuno di noi nella sua essenza più profonda. Niente e nessuno riesce a intaccare questo rapporto e le lacrime sgorgano in modo così naturale da svelare la fragilità di ognuno di noi e il bisogno che abbiamo di amare e di essere amati. A Gesù Crocifisso affidiamo e confidiamo tutte le nostre pene, i nostri timori e le nostre necessità; a Lui affidiamo le nostre speranze materiali e spirituali; nel Suo abbraccio misericordioso ci abbandoniamo quando le tristezze di questa nostra vita hanno il sopravvento.
S.S. Crocifisso "Padre di grazie" : Non c'è espressione di fede più bella di questa per descrivere l'amore che ogni Ciminnese in patria o all'estero ha per questa sacra immagine. A Lui che conosce tutte le nostre necessità e che scruta il cuore di ognuno di noi nella più profonda intimità chiediamo ogni tipo di grazia, quella del corpo, quella dell'anima, l'assistenza nelle difficoltà di ogni giorno così come la buona riuscita dei progetti futuri. Ogni cosa è per Lui, con Lui e in Lui che tutto sa e tutto può.
Per questi festeggiamenti, assistiamo a un qualcosa di straordinario: Per la prima volta è la tradizione folkroristica a fare da cornice all'aspetto mistico-religioso e non viceversa e questo è il segno più grande dell'amore che Ciminna ha per Gesù Crocifisso.
Che il S.S. Crocifisso Padre di Grazie possa essere sempre presente in ognuno di noi, nelle nostre scelte, nelle nostre necessità, nelle nostre difficoltà quotidiane, nelle nostre famiglie. Possa il Suo amore misericordioso toccare i nostri cuori e accrescere sempre di più la nostra fede.
Viva oggi e sempre il S.S. Crocifisso Padre di Grazie!!
Martino

Brutus ha detto...

Al postante dell'08 maggio 2010 11.51 Vito ha fatto una cosa utilissima. Ciò non toglie il sospetto che pochi a Ciminna leggono. Fortunatamente sulla storia del culto al nostro Patri di li grazii esiste vasta bibliografia: Don Santo Gigante 1651, Vito Graziano 1911 e 1934, Filippo Meli 1950 (che ha divuldato la Historia del Gigante), Arturo Anzelmo 2000 e 2009, Giuseppe Cusmano 2000 oltre alle riedizioni della Historia del Gigante curate da Comitato, per non citare poi recenti pubblicazioni di etnoantropologia siciliana di Autori forestieri. Libri che non sostituiscono l'antico testo del Gigante ma che aiutano, con ricche annotazioni, come quelli del Meli e di Anzelmo a collocare storicamente e topograficamente gli eventi.
Ho l'impressione che spesso molti tengono ad accaparrarsi qualche libro di storia o tradizioni locali che poi quanto va bene finiscono in uno scatolo e ci si dimentica di avere. Un giretto per le case di Ciminna basta per accorgersi che sono pochi, pochissimi coloro che dedicano un angolo della casa ad una libreria. E' più facile vedere riviste in un bagno che un libro in soggiorno.