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lunedì 7 giugno 2010

Corpus Domini

Celebrazione del Solenne Ottavario del Corpus Domini
05 - 13 GIUGNO 2010



6 commenti:

Anonimo ha detto...

malgrado sia un over 50 non ho memoria dei "joviri du triunfu" Ho infatti appreso di questa particolare tradizione legata al SS Corpus Domini, proprio in occasione della processione di Domenica. Si tratta di un rito esistente fino agli anni 60 e si svolgeva tutti i giovedì compresi fra la Pasqua e la festa del SS. Sacramento; in particolare un gruppo di "babbuti" procedeva lungo alcune vie del paese (probabilmente quelle che poi seguva la Processione) con delle lanterne ed al suono di una campanella. I ciminnesi a loro volta uscivano con in mano le lanternine e facevano luce al cammino degli incappucciati. Se qualcuno conosce altri particolari sarebbe carino se li postasse.

Anonimo ha detto...

E gridavano: "Fratelli..... Gesù Sacramentatu vi voli........"

Anonimo ha detto...

La frase completa che gridavano era così: "Fratelli Gesù Sacramintatu vi voli e cu la cappa".

Vito ha detto...

Le frasi citate sopra venivano utilizzate entrambe dal bidello della confraternita per avvisare gli appartenenti alla stessa di una celebrazione liturgica o di una riunione..."cu la Cappa" o senza dipendeva in ultimo dal fatto che i confrati dovessero indosaare la divisa di Babbuti, chiamata appunto "Cappa". Il bidello compiva il suo giro la mattina molto presto "all'arbiscedda" aiutandosi col suono di una campana.
Per i "triunfa" che io sappia venivano intonati canti appositi..e non il grido di avviso del bidello. Il percorso processionale prevedeva la visita e la sosta nei sagrati delle chiese dove solitamente veniva conservata l'Eucarestia..aveva come luogo di partenza la chiesa del Carmine, quindi San Francesco di Paola, San Giovanni, Purgatorio, San Francesco, San Giuseppe e Matrice dove ad attenderli c'era il cosiddetto "parrinu ri simana" che impartiva la benedizione eucaristica.
Non è un torto non ricordarsene..anche a me è venuto molto difficile raccogliere queste informazioni su i "triunfa"..in quanto i protagonisti sono ormai scomparsi e le notizie sono fornite solo da persone che ne hanno un labile ricordo..Spero di essere stato di aiuto..un abbraccio fraterno!!!

A. Anzelmo ha detto...

A proposito di triunfedda.
Intanto i confrati non vestivano né camice né cappa. Di solito il più anziano portava la corona del rosario e tutti recavano un piccolo lampioncino (lampiunedu) con all'interno un mozzicne di candela.
Oltre al rosario ch'è riportato in Graziano (Canti...) durante il percorso intonanavano un canto in sicilano il cui incipit più o meno suonava così "Viniti fratelli lu Patri vi chiama..."
I Confrati sfilavano in due file, preceduti da uno che suonaca un grosso campanello di bronzo, facendo ala ad un piccolo stendardo su cui era affisso un quadretto con una antica incisione rappresentante la spera (sphera -ostensorio a raggiera solare) adorata da angeli. Qualche volta si ngaggiava un tammurinaru e, negli ultimi tempi itervennero alcuni bannisti (si sa quando il fuoco è alto poi declina e così è stato). I percorsi sono stati citati correttamente. Quando u triunfeddu passava si esponeva un lume (per l'epoca che ricordo-anni '50-'60 lume a petrolio) alla finestra e più recententemente alcune lampade montate su un breve ase di legno (staccetta) e perfino lampade elettriche con paralume!
Gli astanti si inginocchiavano e si segnavano di croce al passaggio.
Tra i figli dei confrati qualcuno interveniva recando un piccolssimo lampiunedu. I lampiunedda erano sostenuti attraverso un breve fil di ferro terminante ad anello per introdurvi il dito.

V. Lazzara ha detto...

Il canto sono riuscto a recuperarlo sempre se è lo stesso, la prima strofa iniziava in questo modo:Lu ioviri santu, la sira a ddu uri, stu Diu d'amuri sintiti chi fà. Mentre il ritornello recita così:Evviva l'amuri ri Gesuzzu amatu ch'è Saramintatu cu nui sempri stà. Le altre strofe non facevano altro che raccontare gli avvenimenti più importanti dell'Ultima Cena...un altro che mi è stato riferito cominciava con le parole:Gesù mio, Gesù mio nel Sacramento..ecc.Il primo canto, secondo me, si accorda benissimo con una tradizione tipica ciminnese e cioè che ogni "Maronna" o Santo particolare ha il suo canto finale "Evviva Maria" spesso con testo e melodia diversa uno dall'altro:Evviva Maria da Maculata, di Natali, Evviva Giuseppi, l'Eviva ru Saramentu sopra citato, Evviva Maria da Matri o Carminu e di l'Assunta. Questo canto andava accoppiato con la cosidetta "Salve Regina" anch'essa con testo e melodia diversa: da mMaculata, di Natali, San Giuseppi, Matri o Carminu, Matri Assunta, ma anche Matri o Rusariu e Addulurata e persino una Salve al Santissimo Sacramento..citata dal Graziano e a quanto pare cantata anche in queste occasioni.
I lampioni veniva spesso posizionati, tramite, un apposito tubo, nei "chiova" che un tempo si trovavano nei balconi.. Negli ultimi anni questi Triunfi sono stati sostituiti (prima che l'adorazione del giovedì diventasse una prassi di tutti i giovedì dell'anno) da giornate di adorazione da mattina a sera nella chiesa Madre dal giovedì successivo il Giovedì Santo al Giovedi del Sacramento.