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martedì 15 giugno 2010

Il Patrono di Ciminna

di Vito Piscitello



San Vito Patrono di Ciminna fu un giovane, campione della fede, nei primi secoli cristiani.
Subì il martirio sotto Diocleziano alla fine del III e all'inizio del IV sec d.C.

Per quanto riguarda il culto nel mondo verso questo giovane martire, il calendario geronimiano ne riporta la sua festa il 15 giugno in Lucania; il Papa Gelasio V sec d.C. fa costruire a Roma una chiesa dedicata a lui.
Diverse sono le testimonianze del VI sec. rigurdo alla devozione e alla costruzione delle chiese a Lui dedicate in Sicilia e in Sardegna.
Tra le fonti storiche ed ecclesiastiche di questo Santo, la Sua festa è attestata dal sacramentario gelasiano nei martiriologi storici, nel calendario marmoreo di Napoli e da tutti i sinassari bizantini. La passio del VII sec d.C. riporta una breve narrazione della sua vita; Vito è un fanciullo siciliano di fede cristiana e operatore di grandi prodigi. Valeriano lo fa arrestare con l'ausilio del padre, e costretto ad adorare gli idoli pagani lui li rifiuta. Per tale disobbedienza viene sottoposto a diversi martiri e infine muore per mezzo della condanna alla catasta.
San Vito viene raffigurato in modi diversi: in sicilia è rappresentato come un giovanotto in toga praetexta con due cani a guinzaglio simbolo del male o qualcosa di doloroso per la natura umana; in Lucania è rappresentato con un leone ai piedi, allusione ad una delle torture subite; in Italia centrale è rappresentato come un nobile patrizio in toga virilis (nobili origini) o in vesti monacali (consacrazione a Dio); in Germania come un giovinetto emergente da una caldaia di olio bollente (la tortura subita); nei paesi nordici è rappresentato con un gallo (omagio alla Gallia). Dalla Gallia infatti il suo culto si è diffuso presso i popoli del nord Europa.
Il Santo Martire Vito è invocato contro i morsi dei cani rabbiosi, contro il colera, contro lo scanto (paura provocata da un trauma), contro attacchi demoniaci e spiriti maligni, contro il fuoco e contro il fulmine, la peste e il terremoto. E' protettore dei ballerrini, degli attori, degli albegatori. Inoltre è protettore di molte città e paesi e numerosi luoghi che portano il suo nome.
Nel 1642 papà Urbano VIII decretava che la festa principale di ogni città fosse feste di precetto, lasciando ad ogni amministrazione la scelta del santo.Il 14 giugno del 1643 i ciminnesi riuniti in pubblico consiglio deciderono di eleggere S. Vito protettore di Ciminna per come era sempre stato.
Ciminna ancora oggi celebra la memoria liturgica con grado di solennità, essendo patrono del Comune e della comunità parrocchiale.
Il 15 Giugno di ogni anno presso il santuario al colle viene celebrata la messa solenne con alla fine una breve processione con le reliquie dei santi Vito, Modesto e Crescenzia suoi compagni di martirio. Anticamente per la festa del 15 giugno essendoci molta devozione e affluenza di popolo veniva festeggiato con molta pompa: il giro della banda musicale, dei tamburi per il paese, spari di mortaretti, la tradizionale 'Ntinna nello spiazzale antistante il santuario, la processione con il simulacro e le reliquie fino alle porte del paese e a conclusione della festa lo spettacolo pirotecnco. Era un modo sentito e solenne di festeggiare il Santo Patrono che oggi Ciminna non ricorda più.

W S.VITU PROTETTURI

oh Vito Patrono
Ciminna proteggi e
i falli curreggi
del popolo fedeleAUGURI A TUTTI I VITO

 






2 commenti:

Anonimo ha detto...

San Vito dovrebbe essere la festa dei giovani visto che è un santo giovane ed è morto piccolissimo per difendere la sua fede in Dio. purtroppo oggi viene dimenticato dai giovani e dai grandi nel nostro paese. Un tempo la devozione era maggiore La mi pura è che un giorno si finisca per non credere più a niente e che le tradizioni religiose saranno semplicemente un bel ricordo. W San Vito W il nostro protettore.
Complimenti sempre all'amico piscitello che ci propone ottimi articoli. mi piacerebbe vedere anche articoli del Parroco pubblicati in questo blog frequentatissimo dai giovani.

Arturo Anzelmo ha detto...

Per quanto al culto di San Vito a Ciminna, oltre al bell'articolo di V. Piscitello, posso indirizzare gli interessati al pezzo che ho scritto in occasione della mia partecipazione al Convegno internazionale di studi su San Vito e il suo culto (Mazara del Vallo 18-19 luglio 2002). Un estratto degli Atti di quel convegno, con il mio pezzo, è alla Biblioteca Comunale.