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venerdì 18 febbraio 2011

Uniti nel ricordo

di Agorà Ciminna
Per celebrare nella maniera più consona questa ricorrenza, coinvolgendo al massimo la cittadinanza e in particolare i giovani, e per dare un disegno unitario alle iniziative locali, l'Anci-anche su proposta del Presidente della Repubblica-chiede a tutti i Comuni di organizzare tra il 16 e il 17 Marzo, una Notte Bianca del Tricolore. Speriamo di vedere qualche bella manifestazione anche nel nostro comune per quella data.
Noi della redazione di Agorà Ciminna siamo disposti a collaborare in qualsiasi iniziativa, e proponiamo a tutta la cittadinanza ciminnese di appendere il tricolore alla finestra nel giorno della festa nazionale.

Per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il 17 marzo 2011, solo per quest’anno, è stato proclamato “festa nazionale”, quindi scuole e uffici rimarranno chiusi per l’importante ricorrenza.
Sono davvero  tante le iniziative promosse per ricordare quel giorno del 1861 in cui, a Torino, Senato e Camera dei Deputati approvarono l’articolo unico secondo il quale il Re Vittorio Emanuele II assumeva il titolo di Re d’Italia. Quell’atto, che era la legge n. 4671 dell’allora Regno di Sardegna (l’Italia era divisa in sette Stati), diventò, il 21 aprile dello stesso anno, la legge n. 1 del neonato Regno d’Italia.
Le tante iniziative si protrarranno per tutto l’anno. Tra le più significative quella del 2 giugno, festa della Repubblica, data in cui il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio hanno concordato di invitare nel nostro Paese i capi di Stato dei 26 Paesi europei, degli Stati Uniti, della Russia e dei Paesi in cui ci sono comunità italiane ben radicate (Argentina, Brasile, Uruguay, ecc.).
I leader mondiali parteciperanno alla tradizionale parata e dopo la visita al Quirinale daranno un saluto all’Italia dal Campidoglio.
L’evento unico è stato programmato da Napolitano e Berlusconi per “dare una particolare enfasi sul piano europeo e internazionale ai festeggiamenti per il 150esimo - come spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che aggiunge - abbiamo anche pensato di invitare i Capi di Stato per il 17 marzo ma è un anniversario troppo vicino per le loro agende”.
Tornando al 17 marzo prossimo, il Presidente della Repubblica Napolitano celebrerà i 150 anni di Unità a Roma andando a visitare l’altare della Patria e il Pantheon dove si trova la tomba di Vittorio Emanuele II. Quel giorno riaprirà anche il Gianicolo, uno dei simboli del Risorgimento, e la sera, al Teatro dell’Opera, suonerà l’orchestra di Riccardo Muti.

2 commenti:

Vito Andrea Bovi ha detto...

Ottima proposta. Bisogna essere orgogliosi di essere Italiana e un vaffa... alla Lega e Bossi.

ciminnsiciliataliano ha detto...

D’accordo anzi d’accordissimo. Ormai sono sufficienti a rendere questa scelta dell’unità, anche se per lo + subita, ineluttabile, ed anacronistica la sua sconfessione. Deve essere consentito, tuttavia, sottolineare alcuni aspetti, senza x carità essere considerati “Insorgimentali” o peggio ancora revisionisti, relativi soprattutto alle opinioni di molti personaggi-comunicatori, che hanno dalla loro il potere mediatico, ma trasmettono soltanto storie manipolate e non STORIA, quasi mai supportate da testimonianze autorevoli. Il mio riferimento, è chiaro, è rivolto anche a gente che ammiro per la bravura e per la cultura, come Benigni, il quale se avesse usato pari certosino impegno nel raccogliere dati e testimonianze che lo portarono, sacrosantamente, all’Oscar con la “vita è bella”, si sarebbe accorto che:
• Il grande Generale usava spesso, nelle sue scorribande bi-mondiali, fare affari anche con il nemico, e non è del tutto chiara la provenienze dei mezzi messi a disposizione per la sua “Impresa” (la qualità e la preparazione bellica del nemico aveva una buona nomea, ma da non dimenticare le numerose defezioni molto lucrose degli alti gradi militari tipo campagna acquisti berlusconiana)
• Il suo luogotenente, il bixio, non era semplicemente ed eufemisticamente “una testa calda”, ma persona molto conosciuta anche fuori del Regno sabaudo, autore assieme alla sua squallida compagnia della morte, di stupri e violenze inaudite.
• Il savoiardo, infima categoria di regnanti, adusi (già allora) a passare il loro tempo nel deflorare verginelle in giro per il suo “reame”,
• Il Cavour, celebratissimo statista, perché non verificare, i si dice e i si racconta circa le sue conoscenze con i servizi degli asburgo, degli inglesi e delle compagnie affaristiche d’eouropa.

E i fatti: bronte, l’annientamento anche fisico delle famiglie nobili borboniche, la nascita del brigantaggio e dell’emigrazione dal Sud Italia, la distruzione del tessuto produttivo delle nostre regioni.
Tutte situazioni che la cultura la storia e la coscienza collettiva della nostra nazione hanno il diritto-dovere di conoscere, di accertare e quindi di comunicare, soprattutto per pulirsi sdegnosamente del fango leghista e delle loro non + nascoste velleità e rispondere per le rime a delle cocuzze borghezie e calderolesche ignoranti.