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lunedì 4 giugno 2012

I SOLITI NOTI

di Onofrio    

Quando nel mese di agosto 2011, in piena crisi, il governo Berlusconi propose l'istituzione del contributo di solidarietà del 10 e 15%, l’On. Ferdinando Casini coniò il termine "i soliti noti" per dire che le tasse le pagano sempre gli stessi e che invece bisogna farle pagare agli evasori. Ma chi erano questi poveri soliti noti? Erano e sono ancora i percettori di redditi superiori a 90.000 e 150.000 euro l'anno.
Un'alzata di scudi di politici, compresi quelli di sinistra, di sindacati di tutti i tipi ecc., al grido di "le tasse non le devono pagare sempre i soliti noti" demolirono il contributo di solidarietà e lo svuotarono di contenuto portando il tetto a 300.000 euro l’anno e abbassando l’aliquota al 3% . In pratica quattro gatti pagheranno in più con la dichiarazione dei redditi un importo irrisorio. Per i contribuenti interessati ritengo che sia più innocuo del morso di un moscerino.


      Il governo Monti ha capito che per far pagare le tasse agli evasori, bisognava prima scovarli, per cui non si poteva contare su quelle per aumentare le entrate. La soluzione semplice ed immediata è stata: aumento accise sui carburanti, aumento aliquote IVA, aumento tassazione sugli immobili compresa prima casa, aumento tariffe e balzelli vari. Come esempio, consideriamo l’aumento del prezzo della benzina: per chi usa l’auto per lavoro o altre necessità è un dramma, per una persona ricca non significa niente, anzi potrà scorazzare più agevolmente con la sua Ferrari nelle strade e autostrade meno intasate dal traffico delle vecchie auto dei poveri cristi.
     
       Le aliquote IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche), che sono progressive e rapportate al reddito del contribuente, sono ferme dall’anno 2007 e la massima, che colpisce la parte di reddito oltre i 75.000 euro l'anno,  è del 43%:  una bazzecola in confronto all'altissimo livello raggiunto dalla pressione fiscale complessiva in Italia. Ma i soliti noti, cioè i percettori  di redditi medio-alti che non hanno la possibilità di evadere non perché particolarmente onesti ma semplicemente perché noti anche al fisco, sono stati completamente ignorati dalle manovre finanziaria che si sono susseguite negli ultimi anni.

         L’abnorme dilatazione della forbice retributiva, cioè la differenza tra chi guadagna di più e chi guadagna di meno, non fa che peggiorare la situazione. E il malcontento delle classi disagiate aumenta, si percepisce chiaramente che si sta mettendo in atto una macroscopica ingiustizia sociale, ma non si riesce a capirne la provenienza.

       Che delusione On. Prof. Mario Monti! Perché ancora non ha aumentato significativamente le aliquote IRPEF per gli scaglioni di reddito più alti? Il vituperato, deriso, odiato, geneticamente portatore di conflitto d'interesse Silvio Berlusconi, pregiudizialmente colpevole di eccesso di bunga-bunga, almeno ci aveva provato a proporre il contributo di solidarietà. O era un bluff?

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