Agorà Ciminna è attivo al nuovo indirizzo www.agoraciminna.it

La seguente pagina rimarrà a vostra disposizione con le sole funzioni di archivio degli articoli pubblicati negli anni passati (Agosto 2012).
Selezionando i due menù alla vostra destra potrete attingere alle notizie classificate per data e per argomenti.

sabato 7 aprile 2012

Donnafugata alla vigilia delle elezioni

di Domenico Passantino
Aggiungi immagineD’altra parte si sa: Cristo si è fermato ad Eboli.
Nel mondo e nella storia gli operai e il proletariato sono sempre stati il”terzo stato”, i poveri. In Sicilia chi possiede un salario da fabbrica non lavorando in nero e con una settimana all’anno di ferie viene considerato da sempre un benestante e guardato con invidia da tutti.
È proprio vero che Cristo e la storia sono rimasti fuori da qui.
Viveva a Donnafugata, un piccolo paese della provincia palermitana.
Dio, Patria, Famiglia.
Dio intanto sembra essersi ritirato dietro gli altari.

La Patria viene nominata solo alle partite di calcio dei mondiali.
La Famiglia divorzia, si allarga, insomma subisce mutamenti.
Gli uomini sono tutti uguali.
E intanto chi era troppo ricco e chi troppo povero.
E c’erano pure gli omosessuali; a qualcuno facevano paura, qualcun altro li sentiva vicini. Come gli stranieri.
Gli stranieri extracomunitari e clandestini erano una gran piaga; le extracomunitarie un po’ meno. Poteva scapparci una relazione clandestina, e nessuno la disdegnava.
Poi c’era la televisione e quei film dove il papà torna da lavoro la sera con la ventiquattrore, i bimbi contenti gli saltano addosso, la mamma col grembiule da cucina gli va incontro e lo saluta, cenano e dopo il papà fuma la pipa.
Che bei film.
O anche quelli dove i cattivi sono pure brutti e si riconoscono subito, mentre i buoni sono sempre belli e le donne si innamorano di loro, che da bravi eroi rinunciano all’amore per la causa giusta per cui combattono.
La mafia. La droga.
Se ne parlava a scuola, in classe. Per fare i temi. Oppure per l’anniversario delle morti di Falcone e Borsellino. Poi dopo basta. Non erano mica cose vere. Erano parole astratte. Inventate.
La comunità di Donnafugata non aveva di questi problemi.
Donnafugata era il paese del Gattopardo, degli attori che erano venuti dal continente e dei bambini un po’ invecchiati che se ne ricordavano.
Era il paese dei preti pure, Donnafugata. E delle processioni. La gente era buona. Tutta la gente. Con una processione al mese non poteva essere altrimenti.
Anche i politici erano buoni. Riuscivano a parlare senza nascondersi dietro l’anonimato e discutevano sempre per il bene del paese.
I candidati erano proprio candidi, puliti, bianchi.
Non solo alla vigilia delle elezioni.
Le forze dell’ordine poi, ligie al potere, cioè al dovere, scortavano tutte le processioni dei bravi cittadini in preghiera.
Ma quello era un piccolo paese. E le piaghe della società non lo toccavano. Infatti in mancanza di piaghe si inventavano: e allora si raccoglieva l’elemosina, le domeniche, davanti la chiesa per i bambini dell’Etiopia e della Somalia, per i libanesi, i senegalesi ecc. ecc.
I giovani avevano tutti un lavoro. Ma proprio tutti. Infatti non emigrava più nessuno. E lavoravano soltanto grazie ai loro meriti, non esisteva mica il clientelismo. Andava tutto bene.
I giovani avevano finalmente preso coscienza.
I loro padri no.
Ma essi adesso, col tripudio di ideologie che avevano nella testa sì che avevano capito.
Avevano capito che fare il tifo allo stadio va bene sì, ma anche che bisognava fare il tifo per l’onestà. Infatti si poteva parlare liberamente a Donnafugata. Come in tutta Italia e in tutti i paesi democratici d’altra parte.
Puoi dire ciò che vuoi.
Anche cose insensate.
Infatti le TV parlano per giorni interi di stupidaggini. Ma questa è un’altra storia.
L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.
Sul lavoro delle escort, che non è una parola poi tanto nuova. La o lo scortum era per i nostri antenati (come suona strana la parola antenati per noi che pensiamo di essere gli unici a essere nati!), dicevo scortum era una donna che, a pagamento, ti accompagnava dovunque, anche nel letto, ma non solo; se Plauto (Menaechmi, 77) dice: Hodie ducam scortum ad cenam atque aliquo condicam foras, cioè “oggi condurrò una scortum a cena e mangerò fuori con qualcuna” vuol dire che con la o lo scortum (dato che il sostantivo è neutro e riferibile sia a maschio che a femmina) era proprio la nostra amata escort.
E’ probabile che scortum abbia a che fare con corium, “pelle”di vitello e con il greco keirw, “tosare”, e piuttosto con cortex, corticis, la “corteccia”. Infatti corium è la pelle lavorata, quindi tosata, e rimanda proprio al verbo greco keirw, “io toso”.
Anche “scroto” deriva da scortum, con metatesi consonantica e col significato di pelle degli attributi maschili.
Ed è proprio dentro lo scroto che dovremmo avvertire rumore di rotto quando per giorni interi si parla di prostitute e solo di prostitute dovunque.
Ma non ce ne sarebbe motivo.
Va tutto bene. Così come a Donnafugata anche in tutto il Paese. È per questo che si può parlare di prostitute. Perché i problemi, se li vogliamo, ce li dobbiamo inventare.
Viva l’Italia!
Ma abbiamo scherzato.
Meno male che c’è il sistema scolastico con i crediti e i debiti, le entrate e le uscite e le università con le lauree a più livelli.
Bisognerebbe scuotere le coscienze.
Si dovrebbe vedere prima che cos’è una coscienza. Abbiamo delle coscienze così pulite, ma così pulite, addirittura mai usate, diceva una barzelletta.
Beh, forse più che una barzelletta è la verità.
I giovani?
Non si ribellano per mancanza di valori e di ideologie?
No.
Non lo fanno per paura.
Non lo fanno perché è meglio non mettersi contro nessuno.
Non lo fanno perché non si sa mai.
Non lo fanno perché cu è riccu d’amici è poviru di guai.
Non lo fanno perché siamo tutti precari. E il precariato fa bene al sistema di potere. Blocca ogni tentativo di eversione, di cambiamento.
I giovani lo sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma pensano che il giusto non coincida con l’utile. Eppure molti hanno studiato Platone.
Ma non è una questione di studio.
Solo di paura.


Nessun commento: